Furbetti dell'Imu: altri 553mila euro da riscuotere, oltre ai 4 milioni già messi in bilancio

Domenica 13 Agosto 2023 di Alberto Rodighiero
Furbetti dell'Imu: altri 553mila euro da riscuotere, oltre ai 4 milioni già messi in bilancio

PADOVA - Imu non pagata, il Comune preme l’acceleratore nella lotta all’evasione. Lo scorso 21 luglio, il settore Tributi di Palazzo Moroni ha comunicato di aver notificato atti legati al mancato pagamento dell’Imposta per 553 mila euro. Una cifra che va da aggiungersi alla voce di Bilancio dei 4 milioni di euro legati alla lotta all’evasione dell’Imu. A metterlo nero su bianco è una determina licenziata giovedì scorso dal settore Tributi. Palazzo Moroni preme dunque l’acceleratore sulla lotta all’evasione e l’anno scorso si sono quintuplicati gli accertamenti tributari rispetto al 2016. Solo un evasore su 3, alla fine paga, però, il dovuto. Dall’amministrazione Giordani arriva, dunque, un messaggio chiaro: pur andando incontro alle esigenze dei contribuenti, soprattutto quelli in difficoltà economica, i tributi devono essere pagati.

In caso contrario vanno messi in campo tutti gli strumenti a disposizione per recuperare il dovuto.

IL CONTRASTO

L’azione di contrasto all’evasione fiscale ha segnato un progressivo aumento dell’attività di accertamento da parte del settore Tributi e Riscossione del Comune grazie all’affinamento degli strumenti a disposizione. I numeri parlano chiaro: se, infatti, nel 2016 gli accertamenti (quasi esclusivamente legati all’Imu) si sono attestati a quota 3,5 milioni di euro, l’anno scorso si è arrivati a quota 15, 1 milioni con 1.091 avvisi di accertamento legati, appunto, all’evasione dell’Imposta municipale propria. Scorrendo le tabelle fornite da Palazzo Moroni ci si rende conto che, anno dopo anno, si sono moltiplicati i controlli. Nel 2017, infatti, gli accertamenti hanno raggiunto quota 5 milioni di euro (557 accertamenti Imu), nel 2018 6,7 milioni (577 Imu), nel 2019 10,7 milioni (617 Imu, 250 Tasi, totale 867), nel 2020 11,2 milioni (1.056 Imu, 216 Tasi, totale 1.272), nel 2021 14, 6 milioni (971 Imu e 9 Tasi, totale 980) per arrivare appunto all’anno scorso con un accertamento da oltre 15 milioni di euro. Si tratta di circa il 10% del totale dei tributi dovuti che si aggirano attorno a 150 milioni di euro all’anno e di questi oltre il 30% viene effettivamente riscosso, percentuale ben superiore alla media delle città medio grandi in Italia, che si assesta attorno al 15%. Questa crescita è stata possibile grazie a due fattori in particolare. Da un lato l’investimento nelle risorse informatiche da parte del Comune, che permettono di disporre oggi di strumenti che consentono di lavorare meglio ed individuare in maniera più immediata le elusioni. Dall’altro l’attenzione da parte dell’amministrazione nell’inserire nuove risorse umane e generare un forte ricambio, che hanno contribuito con il loro grande bagaglio di conoscenza al raggiungimento di questi risultati.

L’AZZERAMENTO

A luglio, intanto, il Comune ha azzerato l’Imu per le case popolari e, con le risorse risparmiate, l’Ater potrà potenziare la manutenzione degli alloggi. La scelta di eliminare l’imposta sugli alloggi di edilizia residenziale pubblica regolarmente assegnati agli aventi diritto è maturata nell’ambito della collaborazione tra l’ente guidato da Tiberio Businaro e il Comune. Lo scorso 4 giugno, l’ente regionale ha chiesto a Palazzo Moroni di valutare l’opportunità di azzerare l’aliquota in modo da utilizzare le somme altrimenti destinate al versamento dell’Imu ad incrementare le manutenzioni degli alloggi e migliorare la qualità dell’abitare degli assegnatari a partire proprio da quelli del comune di Padova. A seguito di questa richiesta, in collaborazione con l’assessorato alle Politiche abitative, si sono tenuti vari incontri che hanno portato all’accoglimento della richiesta di azzeramento dell’aliquota Imu dell’0,58% per l’anno 2023 per gli alloggi regolarmente assegnati. 

Ultimo aggiornamento: 13:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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