Focolaio al Sherwood Festival, eventi sorvegliati speciali: «Ai primi sintomi fatevi il tampone»

Domenica 18 Luglio 2021 di Silvia Moranduzzo
Il Sherwood Festival
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PADOVA - «Abbiamo avuto un focolaio allo Sherwood Festival, dove tutti gli anni c'è una grande concentrazione di persone».

A parlare è Ivana Simoncello, responsabile del dipartimento di prevenzione dell'Ulss 6, ieri, sabato 16 luglio, alla conferenza stampa di aggiornamento della situazione sanitaria legata al covid. «Una decina di persone - ha poi scrittto in una nota l'Ulss - note al dipartimento di prevenzione, risultata positiva dopo aver partecipato all'evento». E ora tutte le occasioni di ritrovo, come i concerti e come lo sono state le partite dell'Italia agli Europei, saranno poste sotto la lente d'ingrandimento del Dipartimento di Prevenzione dell'Ulss 6 Euganea.

LA REPLICA
In una nota, gli organizzatori dello Sherwood Festival hanno precisato: «Nessuno dei nostri 150 volontari è risultato positivo, il termine focolaio e cluster è fuorviante. I volontari eseguono il tampone una volta a settimana e il fatto che dieci persone passate per il nostro festival siano positive non significa che si siano contagiate all'interno della nostra area. Tra cartellonistica, misurazione della temperatura e distribuzione gratuita delle mascherine abbiamo messo in campo diverse misure di sicurezza. Ma davvero qualcuno pensava che fra migliaia di persone che frequentano il nostro festival non ci fossero casi di persone positive al Covid-19? Sherwood Festival non è un focolaio ma un luogo di incontro necessario alla città».
«Le manifestazioni all'aperto, di quelle che tutti gli anni si organizzano in estate, possono essere motivo di criticità spiega Simoncello Parliamo di piccoli concerti, intrattenimento, momenti nei quali ci si ritrova in grandi gruppi. Per quanto riguarda le partite e i maxi schermi è presto per capire se ci sono focolai collegati ma vi faremo attenzione. La città è sorvegliata speciale perché vi è un maggior afflusso di persone».

TRACCIAMENTO
Per questo il direttore generale dell'azienda sanitaria locale Paolo Fortuna invita a fare subito il tampone non appena sorgano sintomi sospetti. «È indispensabile per permettere il tracciamento ha detto Dall'inizio della pandemia sono stati fatti 1 milione e 407 mila tamponi. I centri tamponi sono ad accesso libero e il test è gratuito». Al momento sono ricoverate 4 persone, 3 in ospedali di comunità e una nel reparto infettivi di Schiavonia. Vanno aggiunti, secondo il bollettino di Azienda Zero di ieri, 7 persone ricoverate in Azienda ospedaliera di cui due in terapia intensiva. «I ricoverati negli ospedali dell'Ulss non sono vaccinati ha sottolineato Fortuna Il virus continua a circolare e la variante Delta riguarda il 30% dei casi. Un terzo dei positivi sono vaccinati con prima dose ma questo significa che il vaccino serve per evitare il ricovero ospedaliero, avere sintomi più lievi».
I positivi a Padova e provincia sono attualmente 773 e la media è di 30 nuovi positivi al giorno. «Nella giornata del 16 luglio abbiamo somministrato tra tutti gli hub vaccinali della provincia 7.722 dosi ha detto Fortuna Meno del solito. Molto meno se consideriamo che siamo arrivati a picchi di undicimila dosi somministrate in un solo giorno. La media si sta attestando attorno ai 9 mila vaccini al giorno ma prevediamo che in agosto scenderà a 4-5 mila nonostante il nostro magazzino sia fornito e gli appuntamenti disponibili non manchino».

PRENOTAZIONI
Un previsione non rosea che si basa sul fatto che i padovani non si stanno prenotando per avere la prima dose. Dal 12 luglio al 5 settembre sono stati messi a disposizione 117.236 posti e solo 39.119 persone hanno prenotato l'appuntamento. Restano vacanti 78.117 posti. «Se riuscissimo ad avere la massima adesione adesso potremmo arrivare a settembre con una copertura del 90% e chiudere con le seconde dosi a ottobre ha spiegato Fortuna Purtroppo non penso sarà così. E la coda delle vaccinazioni potrebbe essere più lunga nell'Alta padovana, dove stiamo riscontrando più diffidenza. Comunque i nostri punti vaccinali resteranno aperti sicuramente fino alla fine dell'anno, poi si vedrà, anche a seconda di come evolverà la curva pandemica».
Se si guarda al totale della popolazione residente in provincia (927.111 persone di tutte le età) il 61,1% ha ricevuto almeno la prima dose. Se, invece, si guarda alla popolazione vaccinabile, cioè dai 12 anni in su (836.106 persone), la copertura si alza a 67,5%. Restano da vaccinare ancora 263.803 residenti e uno degli zoccoli duri è la decade dei sessantenni: non si sono prenotati in 19.500.
 

Ultimo aggiornamento: 10:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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