Musica cambiata, concerti spariti ma Piva (Rds) ha fiducia: «Tornerà tutto come e più di prima»

Lunedì 11 Maggio 2020 di Gabriele Pipia
Il padovano Paolo Piva, condutture radiofonico di Rds
PADOVA - É cresciuto a pane e musica nei circoli padovani, ha spiccato il volo per il Principato di Monaco per lavorare a Radiomontecarlo e ora è uno dei conduttori di punta di Rds. Paolo Piva, speaker radiofonico di fama nazionale, oggi vive in provincia di Brescia ma il cuore è sempre a Padova. Anzi, nella sua Camposampiero. «É da quelle parti che ho cominciato come dee-jay e alla realtà musicale padovana sono affezionatissimo» racconta in uno dei rari giorni in cui il lavoro in radio lascia spazio alle faccende domestiche. Cresciuto ascoltando i genitori che canticchiavano le canzoni dei Beatles, si è innamorato presto di un disco dei Duran Duran e da adolescente ha iniziato a divertirsi alla consolle sognando di trasformare quell'enorme passione in un vero mestiere. Ha lasciato Padova nel 1998, a 25 anni, ma fino all'anno scorso è stato il direttore generale dell'Aperyshow di Piazzola sul Brenta e sa bene quando la terra padovana sia fertile dal punto di vista musicale.

UNA VITA IN CODA
Alle grandi folle è abituato (ha condotto le aperture di diversi concerti di Vasco Rossi, perfino in un San Siro stracolmo) ma sa bene che nei prossimi mesi tutto sarà diverso. «Ci stiamo abituando ad una vita diversa, ci troviamo in coda in posti dove non siamo mai stati abituati a stare in coda come per esempio al supermercato o in farmacia. Sarà naturale, ad un certo punto, abituarci - riflette - io stesso, sempre abituato a trasmettere da studio, ora vado in onda da casa per evitare il più possibile le occasioni di contatto e di possibile contagio». Piva è consapevole che «le difficoltà nel settore musicale ci saranno e le società che organizzeranno i grandi eventi non avranno più la potenza di fuoco che avevano prima», ma dalle sue parole traspare anche e soprattutto tanto ottimismo: «Sono sempre stato una persona positiva e lo sono anche in questo caso. La gente ha tanta voglia di vivere, anche se dovrà farlo in un modo diverso e consapevole. I concerti dal vivo, che fino a pochi mesi fa davamo per scontato, quando tutto ciò sarà passato avranno un ritorno enorme. Nella prima fase saremo certamente distanziati e dovremo osservare molte prescrizioni di sicurezza, ma piano piano torneremo alla normalità. Soprattutto quando ci sarà un vaccino. Il bicchiere, insomma, voglio vederlo mezzo pieno».
Sullo streaming, sempre più diffuso a maggior ragione in questi mesi, Paolo Piva ha le idee chiare: «É fantastico perché permette di accedere a tutto e di ascoltare qualunque tipo di musica. Negli anni Novanta, quando ho iniziato io, per scoprire la musica dovevi accendere la radio o andare ai concerti. Certo, l'accessibilità totale consente di far arrivare ad un vasto pubblico anche una musica di qualità minore». Parlando dei drive-in cinematografici, altra ipotesi affascinante rispolverata negli ultimi giorni, lo speaker di Rds sorride: «Dal punto di vista video credo non ci sarebbero problemi, dal punto di vista audio invece non so quanto fattibile ed economico sarebbe ora attrezzare ogni auto. Ma ben venga, se potessero farlo e se potessimo tornare per un po' indietro nel tempo sarebbe pazzesco».

DJ REUNION
Intanto nel Padovano spopola, con un seguito crescente giorno dopo giorno, la pagina Facebook Dj Reunion che ieri sera ha proposto un ritrovo virtuale di alcuni personaggi che hanno segnato gli ultimi decenni delle consolle venete come Donato Papadja, Nicola Grassetto, Pino Mappa, Francesco Giacomelli e Roberto Stoppa. Lo scopo? «Appuntamento itinerante con dj storici, per rivivere la storia della musica da discoteca. Per ballare e cantare insieme». In attesa del ritorno degli eventi dal vivo, ci si diverte anche così.

Ultimo aggiornamento: 14:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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