Lettera dei nipoti ai nonni in casa di riposo: «Insieme ce la faremo»

Lunedì 23 Marzo 2020 di Maria Elena Pattaro
Lettera dei nipoti ai nonni in casa di riposo: «Insieme ce la faremo»
MERLARA - Continua la triste conta dei morti nella casa di riposo di Merlara: sono dieci gli ospiti venuti a mancare da quando il Coronavirus ha preso di mira il Centro servizi per anziani Pietro e Santa Scarmignan che all'inizio contava 73 anziani. Adesso sono rimasti in 58: dieci sono morti e cinque sono invece ricoverati all'ospedale di Schiavonia. Ma i bambini del paese hanno chiesto ai nonni di resistere: «Insieme ce la faremo» hanno scritto in una letterina lasciata davanti al cancello del pensionato. Accanto c'erano dolcetti e piante di fiori: una piacevole sorpresa che ha fatto sentire ospiti e operatori un po' meno soli in questa lotta contro il nemico invisibile.

GESTI DI SOLIDARIETÁ
L'emergenza è scoppiata due settimane fa e da allora struttura e amministrazione comunale combattono in prima linea per evitare che il virus si lasci alle spalle una lunga fila di croci. E se le autorità superiori sembrano essere rimaste sorde al grido di aiuto lanciato da Merlara, la comunità e gli altri paesi del territorio hanno risposto invece con gesti di affetto e di solidarietà. Una solidarietà che passa anche attraverso le donazioni: la raccolta fondi Sosteniamo il Centro servizi anziani di Merlara lanciata sulla piattaforma www.gofundme.com in soli quattro giorni ha superato i 7.300 euro. Dalla Fondazione Cariparo arriveranno invece 20mila euro in risposta all'appello lanciato dai sindaci del Montagnanese e di cui si è fatto tramite il presidente della Provincia di Padova Fabio Bui.

RINNOVATE LE SCORTE
Dispositivi di protezione individuale e infermieri e oss supplenti: queste le richieste messe nero su bianco da otto amministrazioni del territorio, Merlara compresa, per tamponare l'emergenza. La lettera è stata recapitata venerdì ai vertici della Regione Veneto e dell'Ulss 6. La risposta dell'Ulss non si è fatta attendere ma ha deluso le aspettative: niente dispositivi, che devono essere assicurati dal datore di lavoro, né personale sostitutivo, visto lo stato di emergenza generalizzato. «In sostanza ci hanno detto che ci dobbiamo arrangiare» commenta la presidente Roberta Meneghetti. Per fortuna la generosità dimostrata perlopiù da privati cittadini, ha permesso di rinnovare le scorte: ieri mattina sono arrivate 450 mascherine Ffp2 offerte dalle aziende Evitech e Biogas Merlara, altre ne sono arrivate dalla Protezione civile. Altre ancora (le Ffp3) erano state ordinate dalla struttura e sono state consegnate. «Il nostro grazie va anche agli agricoltori vicentini che ci hanno mandato 50 tute e occhiali a norma e 2mila guanti» dichiara il sindaco Claudia Corradin.

PIAZZA VIRTUALE
Tanto l'affetto dimostrato dai cittadini: ieri dalle finestre del paesino sventolavano bandiere tricolore e striscioni con arcobaleni e frasi di speranza. Anche la piazza virtuale dei social pullulava di foto e messaggi di incoraggiamento, provenienti anche dalle comunità vicine: Castelbaldo e San Salvaro, frazione di Urbana. La primavera ha bussato alla porta della Residenza Scarmignan con parole accorate, dolcetti e decine di piante di fiori per esprimere la vicinanza di tutti i merlaresi, grandi e piccini. «Siamo al vostro fianco in questo momento critico che voi state affrontando in prima linea con spirito di sacrificio e abnegazione. Riconosciamo le rinunce, le fatiche fisiche e mentali, le preoccupazioni, gli immensi sforzi che state facendo - si legge nel biglietto indirizzato agli operatori e firmato dai colleghi in quarantena, dalla dirigenza della struttura e dall'amministrazione a nome dell'intera comunità . Vi ringraziamo per tutto quello che state facendo, certi che un giorno non molto lontano, saremo tutti riuniti e sereni, più forti di prima». Ancora più toccante la lettera che i bambini hanno scritto ai nonni del pensionato: «Ricordatevi che siete le nostre radici e proprio come un albero non può crescere sano e sorreggersi da solo, noi bambini non possiamo crescere ritti e felici senza di voi. Voi siete radici forti, noi rami e foglie: insieme mitigheremo la tempesta. State sereni, cantate e pregate. Torneremo a incontrarci».
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