Padova. Consumi a rilento, si acquistano più mobili che auto. Confapi: «Si risparmia in attesa di tempi migliori»

L'incertezza verso il futuro spinge i padovani a rimandare gli acquisti più costosi, i cosiddetti "beni durevoli"

Lunedì 14 Agosto 2023 di Marco Miazzo
Calano i consumi di beni durevoli (foto d'archivio)

PADOVA - Sarà l'inflazione, sarà il caro-prezzi oppure gli effetti a lungo termine della pandemia, ma il risultato è lo stesso: l'incertezza verso il futuro spinge i padovani a rimandare gli acquisti più costosi, i cosiddetti "beni durevoli". Il 2022, l'anno che avrebbe dovuto segnare la ripresa dei consumi, ha visto invece una contrazione netta degli acquisti di automobili, elettrodomestici e telefonia. A fotografare gli acquisti dei veneti il report annuale di Findomestic dedicato ai beni durevoli: pur restando la terza regione in Italia per mole di acquisti, i beni durevoli scendono del 4,2% rispetto al 2021, flessione peggiore se si guarda il resto del Nord Est ( -3,4%) e d'Italia (-2,7%). Complessivamente i veneti nel 2022 hanno speso 6 miliardi e 273 milioni di euro, 277 milioni in meno del 2021, per circa 3 mila euro a famiglia. «Il dato è da imputare soprattutto al calo della spesa in auto nuove (-14,4% a 1 miliardo e 360 milioni di euro) - osserva il responsabile dell'Osservatorio Findomestic, Claudio Bardazzi -, un comparto rilevante in una forte tendenza negativa che non è stata compensata dall'andamento delle auto usate (-4,6% a 1 miliardo e 668 milioni)».

La spesa

Anche a Padova la musica è la stessa: 1 miliardo e 233 milioni di euro spesi in beni durevoli nel 2022, rendono la città del Santo la seconda città veneta per la spesa in questo mercato nonostante una flessione del 4%. Per quanto riguarda il settore auto i padovani rispetto al 2021 hanno speso 289 milioni di euro per le auto nuove, (- 13%), mentre l'usato ha visto una spesa complessiva di 325 milioni (-4,2%). Dati importanti invece per il settore del mobile padovano, il mercato più vivace in regione: +7,9% a 300 milioni di euro, primato sia per crescita che per spesa e tra i migliori dieci d'Italia.

I consumi calano, eppure i redditi sono in crescita: Findomestic afferma che il reddito medio in Veneto è aumentato a 23.166 euro (+7,2%) e anche i redditi padovani sono aumentati del 7,5%.

I timori

Ma allora perché calano gli acquisti? «Per paura». A rispondere è Carlo Valerio, presidente Confapi Padova che continua: «La scelta sembra essere quella del risparmio in attesa di tempi migliori, ma questi dati hanno una genesi precisa e non si limitano alle scelte dei consumatori finali». Secondo il presidente delle piccole e medie imprese padovane per capire le tendenze economiche in atto bisogna analizzare l'intera filiera produttiva. «Sono aumentate le materie prime e l'energia - continua il presidente - Le piccole imprese non hanno assorbito subito questi aumenti perché non hanno avuto la possibilità di controllare i prezzi, scaricando gli aumenti sui clienti con cui avevano già sottoscritto i contratti. Hanno dovuto quindi continuare a produrre in perdita, ma poi con il rinnovo dei contratti i costi sono andati spostandosi a cascata fino ai clienti finali». A dominare è l'immobilismo: tutti aspettano che i prezzi scendano, quando proprio questa attesa li mantiene alti, cercare un colpevole quindi non serve. «Non è colpa delle imprese se i prezzi sono aumentati - aggiunge Carlo Valerio -. Nella filiera noto paura che i costi di produzioni tornino a salire, vista l'incertezza che imperversa nel mondo. Questo meccanismo fa infine i conti con i clienti che non hanno i soldi per comprare un elettrodomestico prodotto con materiali aumentati del 200%».

I mobili

«Anche per il settore mobili, che segna una crescita importante, bisogna ricordare che nella nostra provincia la scelta di rinnovare i bonus case nel 2022 può aver invogliato a comprare nuovi mobili, mentre un'automobile può aspettare. Questo meccanismo perverso è correggibile solo ritrovando la fiducia nel mercato e abbassano i prezzi di vendita a partire dai listini delle materie prime - conclude il presidente -, questo funzionerà solo se tutti gli agenti della filiera abbasseranno i prezzi. Se saremo uniti torneremo a crescere». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci