Record in sala operatoria, maratona chirurgica di 24 ore al pronto soccorso del Sant'Antonio

Sono state eseguite undici operazioni da venerdì a sabato notte nella stessa stanza

Lunedì 5 Settembre 2022 di Marco Miazzo
L'équipe di chirurgia del Sant'Antonio
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PADOVA - Maratona straordinaria durata 24 ore al pronto soccorso del Sant’Antonio. Tra giovedì notte e venerdì notte la sala operatoria non ha infatti visto tregua ed è stata operativa riuscendo a gestire 11 interventi.

Alla guida del team che ha condotto questo grande lavoro Giacomo Sarzo, direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia Generale dell’Ospedale Sant’Antonio, che esprime tutta la sua soddisfazione e gratitudine nei confronti dei colleghi che si sono alternati per gestire tutti i pazienti.

Il record

«È stato un grande lavoro di team: chirurghi, infermieri di sala, anestesisti, personale del Pronto Soccorso e medici specializzandi hanno dato il massimo in queste vera e propria maratona chirurgica, voglio ringraziare tutti loro - continua Sarzo - Per noi è quasi ordinario ricevere emergenze ed urgenze. Ma quando venerdì notte parlando con gli infermieri del turno di sabato mattina abbiamo notato che quella sala operatoria stava andando avanti da 24 ore, abbiamo capito la straordinarietà dell’evento». Si è trattato di 11 interventi di cui 6 ordinari e 5 urgenze. Il paziente urgente necessita di essere programmato nel più breve tempo possibile, non nell’immediato come nel caso del paziente in emergenza, ma di certo non si può far attendere all’urgenza il giorno successivo. Il grande merito della squadra guidata dal dottor Sarzo è stato quindi di essere riuscito a gestire sia le urgenze e sia gli interventi ordinari, senza dover creare per questi disagi da eccessive attese, la sala operatoria non si è mai fermata ricambiando il personale sanitario man mano che servivano forze fresche. «Le attività che erano programmate sono state regolarmente eseguite gestendo anche le attività di urgenza - spiega Sarzo - I pazienti che sono entrati necessitavano di essere visitati, proprio per questo non abbiamo rinunciato all’attività ordinaria. Nella notte di giovedì è entrata un’urgenza verso le due ed è uscita poi in tarda mattinata. Poi mentre stavamo organizzando la stessa sala operatoria per gli interventi ordinari di venerdì mattina sono entrati altri pazienti urgenti, preparati per l’indomani mattina e andati in sala operatoria venerdì pomeriggio. Infine - conclude Sarzo- venerdì notte mentre stavo finendo l’ultimo paziente a mezzanotte è arrivata l’ultima urgenza, terminata alle 3.30 di sabato mattina. Si è tratto quindi di un impegno collettivo durato più di 24 ore che ha dimostrato l’efficienza di tutta l’Unità Operativa».

Tante vite salvate

Alcuni di questi interventi hanno permesso di salvare la vita a pazienti arrivati in urgenza e velocemente dirottati verso la sala operatoria, quando arriva un’urgenza bisogna velocizzare la disponibilità della sala operatoria cercando di liberarla il prima possibile, tra le 5 urgenze della maratona chirurgica ci sono stati anche interventi complessi, con pazienti che necessitavano di essere soccorsi il prima possibile. L’attività degli operatori è stata quindi resa molto complessa proprio nel programmare e gestire al meglio le tempistiche della sala operatoria. Sono stati quattro i turni che si sono alternati da giovedì notte a venerdì notte. Ogni turno richiede la presenza di tre chirurghi, due specializzandi, un operatore sociosanitario, tre infermieri di sala e un anestesista, il lavoro in più è stato gestito senza necessità di aumentare il ricambio con forze fresche e i turni sono stati regolarmente rispettati.

Ultimo aggiornamento: 6 Settembre, 16:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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