Cane maltrattato trovato tra fango e feci, arrestati 2 fratelli, animale in custodia

Mercoledì 18 Dicembre 2019 di Michelangelo Cecchetto
Il meticcio di sei anni trovato in un recinto tra fango e feci
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CURTAROLO - Maltrattarono il loro cane, finiscono nei guai. Condanna in primo grado per due fratelli, un uomo ed una donna, abitanti a Curtarolo: 20 giorni di arresto per aver per oltre un anno tenuto il loro meticcio di sei anni in un serraglio sigillato senza alcuna via di accesso. Non bastasse, il cane era tra fango e feci, senza un riparo adeguato né acqua pulita, completamente ricoperto di terra e fogliame. Un episodio che risale a due anni fa quando del caso si erano occupate le guardie zoofile dell’Oipa, Organizzazione internazionale protezione animali Onlus. L’animale era stato sequestrato ed ora il Tribunale di Padova ne ha disposto la confisca ed ha condannato fratello e sorella. La richiesta del Pubblico ministero per entrambi era stata più pesante: quattro mesi di reclusione. Al di là della pena, la sentenza rappresenta una presa di posizione dell’autorità giudiziaria rispetto alla detenzione non adeguata dei cani, la quale deve essere compatibile con la natura dell’animale e non provocare alcun tipo di sofferenza, sia fisica sia psicologica. La condanna è quindi un importante primo passo, ma troppo spesso vengono trovati animali in condizioni terribili.
SOPRALLUOGO
«Il cane è stato trovato nello stesso identico stato rispetto al primo sopralluogo avvenuto un mese prima, quindi i proprietari non si sono presi cura di apportare le migliorie che erano state loro richieste – ha spiegato Antonio Buson, coordinatore delle guardie eco-zoofile Oipa di Padova e provincia –. È responsabilità dei proprietari garantire il benessere del proprio animale. Abbandonare un cane a sé stesso, privato di contatti, dentro un recinto senza neanche possibilità di uscire, senza pavimentazione né un riparo idoneo, è un abuso che finalmente viene punito dalla legge».
Da considerare che molti regolamenti di polizia urbana prevedono specifiche norme relative agli animali d’affezione. Può essere chiesto anche l’intervento della polizia locale. Il meticcio ora sta bene, dallo scorso giugno si trova in custodia nel rifugio San Francesco a Presina di Piazzola sul Brenta, struttura d’eccellenza per la salvaguardia degli amici a quattro zampe. Attende una nuova famiglia che lo possa accudire come si deve. 
 
Ultimo aggiornamento: 12:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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