Contagiati a Pasqua: i fratelli Miana muoiono di Covid a poche ore di distanza

Giovedì 20 Maggio 2021 di Raffaella Gabrieli
I fratelli Anania e Giovanni Miana morti insieme per Covid
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VOLTAGO - Un triste destino ha accomunato i fratelli agordini Anania e Giovanni Miana. Un contagio da Covid-19 quasi simultaneo nei giorni di Pasqua, il ricovero in rianimazione per entrambi e la morte a tre giorni di distanza: lei il 16 aprile, lui il 19. Domani venerdì, alle 14.30 nella chiesa parrocchiale dei Santi Vittore e Corona a Voltago, l’ultimo saluto da parte di parenti e amici. Un duplice doloroso addio per l’intera comunità, che piange così i primi deceduti da Corona virus da inizio pandemia oltre un anno fa. 

I FRATELLI 
Anania Miana aveva 87 anni ed è sempre stata casalinga. Era vedova dell’impresario edile Giovanni De Marco di Agordo, titolare tra le varie attività dell’allora Calcestruzzi Valcordevole a Taibon. Viveva a Frassenè con il figlio Ruggero che proprio per dare una mano e fare compagnia all’anziana mamma faceva la spola tra Venezia, dove lavora e ha famiglia, e l’Agordino. Di qualche anno fa la scomparsa dell’altra figlia, Lilia. Giovanni, 84enne, era uno di quei minerari diplomati all’istituto “Umberto Follador” destinato poi a girare il mondo per seguire vari cantieri. Si era specializzato nelle perforazioni: tra i cantieri da lui seguiti, ad esempio, quello della metropolitana di Milano. E proprio qui si era sposato con Graziella Pasini: dal matrimonio sono nate Jolanda, Lara e Michela. Ma il legame con la terra natìa non si è mai assottigliato. Anzi, al contrario, Giovanni non ha mai perso l’occasione per tornare a Voltago: nei weekend e durante le vacanze quando ancora lavorava; mesi interi tra primavera ed estate da pensionato, tant’è che risultava residente a Voltago. 

GLI AUGURI DI PASQUA 
Sia Anania che Giovanni non soffrivano di particolari patologie e avevano ancora una gran voglia di godersi la famiglia, la casa e l’amata Voltago. Giovanni, ad esempio, a fine marzo lo si è visto spaccare legna nei pressi della propria abitazione, con il solito piglio forte e allegro. Risale alla vigilia di Pasqua, prima del suo ritorno a Milano, la visita veloce alle sorelle per uno scambio di auguri breve e in sicurezza. Ma qualcosa non deve comunque essere andato per il verso giusto perché a distanza di 2-3 giorni sia Giovanni che Anania hanno iniziato a stare male. Nessun sintomo invece per la loro sorella maggiore, la 90enne Maria Teresa. Entrambi, in quei primi giorni di aprile subito dopo le festività, sono stati ricoverati in ospedale: lui nel capoluogo lombardo e lei a Belluno. 

IL FOCOLAIO E LA TRAGEDIA
Hanno cercato di tener duro, come gli ha insegnato la loro tempra montanara, ma alla fine si sono dovuti arrendere al virus, morendo Anania il 16 aprile e Giovanni il 19. Nel frattempo, il contagio tra i familiari si era diffuso a macchia d’olio portando a sua volta più di un congiunto nei reparti specializzati e facendo scattare per altri la cura a domicilio se positivi o la quarantena fiduciaria se negativi. Una situazione difficile che ha inevitabilmente obbligato la famiglia a far slittare l’ultimo saluto dei loro cari le cui salme, nel frattempo, sono state cremate. 

L’ULTIMO SALUTO 
La notizia ha sconvolto l’intera comunità di Voltago che domani, venerdì 21 maggio alle 14.30, potrà riunirsi nella chiesa parrocchiale per rivolgere ad Anania e a Giovanni l’ultimo saluto (il rosario questa sera alle 18 nella chiesa di Frassenè).

Mai nessuno avrebbe immaginato un tale epilogo per questi due fratelli amati da tutti e legati al paese: sono loro, purtroppo i primi morti per Covid-19 da inizio pandemia a Voltago. Dopo le esequie, la cerimonia proseguirà con la tumulazione nel cimitero di Voltago per Giovanni e in quello di Agordo, nella tomba della famiglia del marito De Marco, per Anania.

Ultimo aggiornamento: 21 Maggio, 17:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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