BELLUNO - Equinozio d’autunno. E si tirano le somme di un’estate che per i Pronto Soccorso degli ospedali bellunesi è eufemistico definire impegnativa. Sono i numeri degli accessi a parlare. In un quadro dove spicca l’alta percentuale di chi si presenta per farsi visitare – a Belluno, Feltre, Pieve di Cadore - senza patologia urgente: nei tre mesi estivi la percentuale dei codici bianchi è stata ben del 66%.
A colpire nel triage, quindi, non sono tanto i codici rossi (per fortuna solo l’1% di “pazienti molto critici” con accesso immediato), ma i bianchi (senza criticità) che sono seguiti dai codici arancioni (15%), dai verdi (12% con bassa priorità), dai gialli (6%, paziente mediamente critico).
«Tanti, troppi, i codici bianchi, dovremo cercare di dare risposta in altro modo», ha sintetizzato il direttore generale dell’ Ulss 1 Dolomiti, Giuseppe Dal Ben che, ieri, nella sede del Soccorso Alpino ha illustrato l’andamento dell’estate 2023 a livello sanitario: dall’uso dell’elisoccorso all’utilizzo dei servizi dei Pronto Soccorso dell’Ulss 1 Dolomiti.
I numeri
Il periodo preso in considerazione è quello tra il 21 giugno e il 21 settembre. Mesi che mostrano numeri alti: 28.475 con media giornaliera di 310 persone visitate. In 45 giornate, in particolare, in più di 300 si sono presentati, con due picchi “terribili” intorno a Ferragosto: il 14 agosto con 459 accessi e il 16 con 442. Numeri, tra l’altro, in crescita rispetto allo scorso anno: a giugno 2023 si sono registrati 8678 accessi (erano 8599 nel 2022), a luglio 9550 (contro 9518), ad agosto 10450 (9849 nel 2022), 7830 a settembre (rispetto a 7444 dello scorso anno).
Il lavoro dei vari Pronto Soccorso si intreccia, inevitabilmente, con chi opera sul campo: medici ed infermieri, più i volontari delle cosiddette “Croci” con le loro 36 ambulanze, fino al personale del Suem che filtra le chiamate di soccorso e gestisce l’elisoccorso. Tutti idealmente ringraziati da Dal Ben (“Vi abbraccio per quello che fate”). Anche il Suem, come i Pronto Soccorso, evidenzia una crescita nei dati. Ammontano a 17.808 le chiamate arrivate al 118 di Pieve di Cadore. La media giornaliera è di 191 chiamate. E si sono registrati 36 giorni in cui si sono superate le 200, con picchi il 16 luglio (309 chiamate) e il 26 agosto (325). Quattro al giorno, di media, le missioni di elisoccorso, per 21 giorni salite a sei (picchi il 6 e 19 agosto con 10 voli, e il 20 con 11).
Va ricordato che dal 20 luglio (fino a ieri) a disposizione per interventi c’era Falco 2. Nella analisi puntuale si evidenzia che gli uomini soccorsi sono più del doppio delle donne: 31,4% (femmine), contro 68,6% (maschi). La loro provenienza varia: il 21,4% è residente in provincia di Belluno, il 25% sono stranieri, il 28% veneti, il 24,8% arrivano da altre Regioni. Si tratta di persone che si fanno molto male o che, come accade, sono solo prese da panico. A farla da padrone sono gli incidenti in bici o in e-bike, ben 41 in tre mesi. Non da meno coloro che cadono in moto: 38 gli interventi per loro. Problemi anche per appassionati di tuta alare e parapendio: 4 gli incidenti. E 2 sono le chiamate di soccorso per morso di vipera.
Come per gli accessi al Pronto Soccorso anche per l’elisoccorso esiste una codifica di gravità dei pazienti soccorsi.
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