Soccorsi: un'estate di fuoco con i Pronto soccorso intasati dai "codici bianchi"

Sabato 23 Settembre 2023 di Daniela De Donà
Elisoccorso

BELLUNO - Equinozio d’autunno. E si tirano le somme di un’estate che per i Pronto Soccorso degli ospedali bellunesi è eufemistico definire impegnativa. Sono i numeri degli accessi a parlare. In un quadro dove spicca l’alta percentuale di chi si presenta per farsi visitare – a Belluno, Feltre, Pieve di Cadore - senza patologia urgente: nei tre mesi estivi la percentuale dei codici bianchi è stata ben del 66%
A colpire nel triage, quindi, non sono tanto i codici rossi (per fortuna solo l’1% di “pazienti molto critici” con accesso immediato), ma i bianchi (senza criticità) che sono seguiti dai codici arancioni (15%), dai verdi (12% con bassa priorità), dai gialli (6%, paziente mediamente critico).
«Tanti, troppi, i codici bianchi, dovremo cercare di dare risposta in altro modo», ha sintetizzato il direttore generale dell’ Ulss 1 Dolomiti, Giuseppe Dal Ben che, ieri, nella sede del Soccorso Alpino ha illustrato l’andamento dell’estate 2023 a livello sanitario: dall’uso dell’elisoccorso all’utilizzo dei servizi dei Pronto Soccorso dell’Ulss 1 Dolomiti.

I numeri

Il periodo preso in considerazione è quello tra il 21 giugno e il 21 settembre. Mesi che mostrano numeri alti: 28.475 con media giornaliera di 310 persone visitate. In 45 giornate, in particolare, in più di 300 si sono presentati, con due picchi “terribili” intorno a Ferragosto: il 14 agosto con 459 accessi e il 16 con 442. Numeri, tra l’altro, in crescita rispetto allo scorso anno: a giugno 2023 si sono registrati 8678 accessi (erano 8599 nel 2022), a luglio 9550 (contro 9518), ad agosto 10450 (9849 nel 2022), 7830 a settembre (rispetto a 7444 dello scorso anno). 
Il lavoro dei vari Pronto Soccorso si intreccia, inevitabilmente, con chi opera sul campo: medici ed infermieri, più i volontari delle cosiddette “Croci” con le loro 36 ambulanze, fino al personale del Suem che filtra le chiamate di soccorso e gestisce l’elisoccorso. Tutti idealmente ringraziati da Dal Ben (“Vi abbraccio per quello che fate”). Anche il Suem, come i Pronto Soccorso, evidenzia una crescita nei dati. Ammontano a 17.808 le chiamate arrivate al 118 di Pieve di Cadore. La media giornaliera è di 191 chiamate. E si sono registrati 36 giorni in cui si sono superate le 200, con picchi il 16 luglio (309 chiamate) e il 26 agosto (325). Quattro al giorno, di media, le missioni di elisoccorso, per 21 giorni salite a sei (picchi il 6 e 19 agosto con 10 voli, e il 20 con 11). 
Va ricordato che dal 20 luglio (fino a ieri) a disposizione per interventi c’era Falco 2. Nella analisi puntuale si evidenzia che gli uomini soccorsi sono più del doppio delle donne: 31,4% (femmine), contro 68,6% (maschi). La loro provenienza varia: il 21,4% è residente in provincia di Belluno, il 25% sono stranieri, il 28% veneti, il 24,8% arrivano da altre Regioni. Si tratta di persone che si fanno molto male o che, come accade, sono solo prese da panico. A farla da padrone sono gli incidenti in bici o in e-bike, ben 41 in tre mesi. Non da meno coloro che cadono in moto: 38 gli interventi per loro. Problemi anche per appassionati di tuta alare e parapendio: 4 gli incidenti. E 2 sono le chiamate di soccorso per morso di vipera. 
Come per gli accessi al Pronto Soccorso anche per l’elisoccorso esiste una codifica di gravità dei pazienti soccorsi.

Negli esiti delle missioni a colpire è il 50,6% di “soggetti affetti da forma morbosa grave” e il 9,1% di persone con funzioni vitali compromesse (codice rosso). Dall’altra parte rimane un 8,2% di escursionisti o turisti che chiama il Suem 118 per intervento che si rivela da codice bianco. Si esce in missione, a volte, quando non c’è più nulla da fare: 18 i deceduti in tre mesi, contro i 12 del 2022. 

Ultimo aggiornamento: 17:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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