Sul Lagazuoi seguendo le tracce della Grande guerra con i rievocatori

Domenica 17 Luglio 2022 di Marco Dibona
Un rievocatore controlla la vallata durante la ricostruzione che viene fatta sul Lagazuoi

BELLUNO - Visitare un museo all’aperto della Prima guerra mondiale, proprio sui luoghi in cui fu combattuta, in montagna, accompagnati da un rievocatore storico in divisa e con l’equipaggiamento d’epoca. È possibile, tutti i giorni, sino a domenica 11 settembre, sul monte Lagazuoi, lo sperone che svetta a 2.750 metri, fra la conca d’Ampezzo, la terra Fodom, la Val Badia. Si sale con la funivia dal passo Falzarego, per visitare trincee, gallerie, baraccamenti, postazioni originali, sistemati in anni di lavoro, di appassionati e volontari. 


GLI ACCESSI
C’è chi affronta il dislivello a piedi, percorrendo la Cengia Martini, la galleria elicoidale del Piccolo Lagazuoi, oppure il sentiero dei Kaiserjaeger, che stava dall’altra parte del fronte. Si può così toccare con mano le asperità della montagna, dove i due eserciti contrapposti combatterono per due anni e mezzo, dal giugno 1915 all’autunno 1917, contro il nemico, ma soprattutto contro il clima, la neve, il gelo, le valanghe. Arrivati lassù si può chiedere di essere accompagnati da uno dei rievocatori storici in divisa del III Reggimento dei Tiroler Kaiserjaeger, soldati perfettamente equipaggiati, che illustrano i fatti della Grande Guerra sul monte Lagazuoi, che fu area di aspri combattimenti fra l’esercito italiano e quello austro ungarico. Allora si combatté soprattutto a colpi di mine, per sventrare la montagna e tentare di eliminare le postazioni avversarie, arroccate su picchi imprendibili. In questo modo si riesce a dare una dimensione tangibile alla storia: «I rievocatori indossano una divisa per ricordare chi ha contribuito a costruire la pace, per manifestare la volontà che non si ripetano tali atrocità belliche, per esprimere il desiderio che non si perdano le conoscenze del recente passato», dicono gli organizzatori. Il servizio è a offerta libera, da consegnare al rievocatore; è attivo tutti i giorni fino all’11 settembre. Dopo quella data sarà ancora possibile trovarlo sulla montagna, ma soltanto su prenotazione. La durata della visita ai luoghi di guerra è di circa un’ora, con una camminata adatta a tutti gli escursionisti. Si parte dalla terrazza della funivia Lagazuoi in alcuni orari prefissati: alle 9.30, 11.30 e 14. La visita può essere prenotata, oppure si può attendere il rievocatore alla terrazza della funivia, in questi orari.

La conversazione può essere in lingua italiana, in inglese e tedesco; per le visite in lingua tedesca vanno consultati i giorni disponibili, sulla pagina www.lagazuoi.it dove è possibile trovare maggiori informazioni, oppure telefonare al numero 0436 - 867301. 


GLI ATTORI
La figura del rievocatore storico si è molto diffusa, negli anni. Ci sono associazioni di appassionati, in Italia e nelle altre nazioni coinvolte dal conflitto di cent’anni fa, in Austria, Germania, Slovenia, che si prestano per attività a favore del turismo, ma anche per ricostruire quadri di guerra, con scene di combattimenti, oppure con la riproposizione della quotidianità in trincea e nelle postazioni in montagna, sino alla distribuzione del rancio, preparato in cucine campali e servito nelle gavette. Sono occasioni che gli appassionati non si lasciano scappare, ma che coinvolgono anche i turisti meno esperti di vicende belliche, ugualmente curiosi. Periodicamente vengono proposte rievocazioni, soprattutto nelle zone in cui sono state ripristinate le testimonianze di allora, dove sono nati musei all’aperto, frequentati e facilmente raggiungibili. 
A Cortina è il caso del monte Lagazuoi, anche alla base delle pareti, al passo Falzarego. Oppure accade alle Cinque Torri, dove sono state sistemate trincee e postazioni, con un sentiero facilmente percorribile, dopo essere saliti in quota con la seggiovia, che parte da Bain de Dones. Per dare maggiore realismo alle scene di combattimenti, si usano armi demilitarizzate, del tutto innocue, ma che riproducono il suono degli spari, utilizzando sistemi ad aria compressa, così come si usano fumogeni, per riprodurre gli scoppi. Ogni anno il rifugio Averau, sulla sella fra Ampezzo e Colle Santa Lucia, organizza un pranzo di guerra, che viene preparato da cuochi in divisa, con una cucina da campo dell’epoca, e viene servito agli avventori nelle gavette di metallo. Il successo è garantito, ogni volta, e la coda è inevitabile, ma un arcigno sergente riesce a mantenere ordine e disciplina. 

Ultimo aggiornamento: 18 Luglio, 10:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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