Emergenza in casa di riposo: i contagiati salgono a quota 25

Sabato 21 Marzo 2020 di Federica Fant
Emergenza in casa di riposo: i contagiati salgono a quota 25
BELLUNO - Sono in crescita i casi di positività al Covid-19 nella casa di riposo di Puos d’Alpago. Ieri il numero è salito a 25 contagiati. Lo conferma l’Uls Dolomiti che ieri ha effettuato un sopralluogo. «Oggi (ieri per chi legge ndr) la direzione del Distretto di Belluno ha svolto un sopralluogo alla Casa di riposo di Puos d’Alpago, afferente al centro di Servizi del Comune di Alpago – si legge nella nota dell’azienda sanitaria -. Stante il numero di ospiti Covid positivi, venticinque, la struttura ha creato una ala dedicata in cui gli ospiti non vengono a contatto con alcuna persona, salvo con gli operatori addetti».

CAMERE DOPPIE
La situazione strutturale della Rsa (residenza sanitaria assistenziale) non permette la camera singola e gli anziani sono alloggiati in camere doppie, idonee all’utilizzo. «Nella ipotesi che la situazione possa portare a un incremento di allettamenti, verrà a breve dato in uso momentaneo alla casa di riposo un congruo numero di presidi antidecubito – specifica la Usl -. Inoltre, sono stati forniti adeguati dispositivi di sicurezza ai medici in ragione della particolare situazione». Una situazione, insomma, di forte disagio, che sta mettendo in ansia i famigliari di tutti gli ospiti della struttura. L’azienda diretta dal direttore Adriano Rasi Caldogno ha rimarcato «il grande impegno di tutto il personale (dalla direzione, ai medici, infermieri, agli operatori socio sanitari,dagli addetti alla cucina e all’altro personale di supporto) che stanno con dedizione facendo fronte a tutte le esigenze anche supplendo a momentanee carenze di personale». Nei prossimi giorni saranno visitati altri centri servizi come supporto tecnico per le procedure di isolamento di eventuali casi Covid positivi. Dall’Alpago parla Oscar Facchin, sindaco di Tambre e presidente dell’Unione montana Alpago che si unisce alle parole dell’azienda sanitaria, aggiungendo solo come «in casa di riposo tutti stanno ora cercando di fare il possibile». Poi aggiunge: «Anche noi iniziamo ad avere alcuni casi positivi, faremo ulteriori iniziative cercando di comunicare con la popolazione. L’importante, anche se difficile, è rimanere a casa il più possibile – sottolinea Oscar Facchin -. Adesso abbiamo casi anche nel territorio comunale e di conseguenza studieremo ulteriori iniziative affinché si limitino il più possibile le uscite».
PROVVISTE
Un esempio? Il sindaco suggerisce di «provvedere ad una spesa un po’ piu grande rispetto al solito, siamo nel momento cruciale, so che non è facile, ma bisogna fare più sacrificio». Nel frattempo, la Cisl Funzione pubblica chiede una task force nelle case di riposo della provincia. Un gruppo specializzato da dedicare al sostegno diretto di queste strutture, garantendo sia dispositivi di protezione che formazione del personale nonché, «nel caso in cui vi sia un numero elevato di operatori contagiati, un supporto per garantire la continuità assistenziale». Una richiesta originata «dalla grave situazione venutasi a determinare in alcune strutture residenziali per non autosufficienti (in particolare il Centro servizi socio assistenziali dell’Alpago) dove risultano contagi da coronavirus sia tra gli ospiti che tra il personale di assistenza», scrivono dal sindacato. «In particolare - spiega Mario De Boni, segretario territoriale della Cisl Fp Belluno Treviso - abbiamo evidenziato, da un lato, la mancanza di indicazioni uniformi sulle procedure finalizzate al contenimento del contagio, dall’altro, la carenza di dispositivi di protezione individuale. Chiediamo indicazioni precise».
POCHI DISPOSITIVI
Le mascherine sono però difficili da reperire: «La difficoltà organizzativa di alcune strutture e la fragilità delle stesse - aggiunge il segretario generale aggiunto della Cisl Belluno Treviso Rudy Roffarè - necessita di una particolare attenzione.
L’emergenza è tale per cui non vi sono risposte automatiche e risolutive ma, in una scala di priorità, chiediamo di concentrare gli sforzi in questi luoghi di cura». La Uil Funzione pubblica, augura a tutte le persone che sono positive al virus «di guarire al più presto», chiude la segretaria Uil Fp, Marianna Pasini. 
Ultimo aggiornamento: 16:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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