Muore in ospedale: 74enne poteva essere salvato, indagati tre medici

Sabato 6 Febbraio 2021 di Olivia Bonetti
Muore in ospedale: 74enne poteva essere salvato, indagati tre medici

Bastava una Tac al torace con mezzo di contrasto. Avrebbe indotto i medici a intervenire con un’operazione chirurgica immediata e Giuliano Bolzan, ex responsabile della delegazione Aci di Feltre morto il 10 maggio scorso a 74 anni al Santa Maria del Prato, sarebbe sopravvissuto. Emerge chiaramente dalla consulenza depositata in questi giorni in Procura dal medico legale Antonello Cirnelli di Portogruaro. Tutto lascia pensare quindi che il fascicolo, aperto dal sostituto procuratore, Roberta Gallego, per l’ipotesi di omicidio colposo a carico di tre medici, andrà verso la richiesta di rinvio a giudizio. 
LA TRAGEDIA
Dopo la morte di Bolzan la Procura bloccò i funerali per indagare sul decesso. Vennero sequestrate le cartelle cliniche in ospedale e tutti gli esami effettuati nel tempo. Il 74nne si rivolse al pronto soccorso di Feltre all’una della notte tra il 9 e 10 maggio 2020, lamentando un dolore toracico che arrivava fino al collo. Viene preso in carico dal primo dei tre medici indagati (Luis Carlos Montufar Talavera, difeso dal’avvocato Erminio Mazzucco) che effettuò la visita e le terapie necessarie. Durante il giorno viene seguito dal secondo medico indagato (Alessandro Zanchin, difeso dall’avvocato Ferdinando Coppa). Poi viene valutato dalla cardiologa, il terzo medico indagato (Nella Schenal difesa dall’avvocato Ferdinando Coppa), che trattiene il paziente nel punto di osservazione breve intensiva cardiologica. Bolzan continua a lamentare quel dolore al torace fino al collo: lo dice a tutti i medici che lo visitano dal suo ingresso nella notte. Lo dice alla moglie che sente al telefono intorno alle 15: «Sono proprio arrabbiato, perché ho tanto dolore non riesco neanche a parlare sento il cuore in gola e male alla mascella e ai denti». Subito dopo i famigliari chiamano il medico di base per un consiglio e, come spiegano nel loro esposto, la dottoressa di famiglia, dopo aver ascoltato i sintomi, avrebbe risposto: «Ma hanno pensato alla aorta?». Subito dopo la moglie di Bolzan richiama il marito in ospedale e gli chiede di avvertire la cardiologa del possibile problema all’aorta. L’uomo viene trasferito in Reparto, ma poco dopo, a 16 ore dal suo ingresso in ospedale, muore.
LE CONSULENZE
Si poteva evitare? C’è stato un errore medico? La consulenza del medico legale Cirnelli dichiara come causa di morte la dissezione aortica con probabile ulcera penetrante.

Questa la conclusione anche delle consulenze dei medici legali incaricati da due degli indagati (i medici del pronto soccorso), ma i tecnici sottolineano come il paziente potesse non avere la dissezione in atto alla sua entrata, ma che sia comparsa solo pochi minuti prima della morte quando è andato in arresto cardiaco. Nelle conclusioni non rilevano quindi errori o omissioni a carico dei dottori che lo hanno avuto in cura. Il consulente della Procura invece conclude evidenziando profili di colpa grave per i 3 dottori a causa della mancata Tac che avrebbe permesso una immediata diagnosi: sarebbe scattato il trasferimento a un centro più grande, come Padova dove sarebbe stato operato e salvato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci