Marcia per la pace a Ponte nelle Alpi: abbraccio fra uno studente ucraino e uno russo

Giovedì 17 Marzo 2022 di Giovanni Santin
La marcia della pace a Ponte nelle Alpi
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PONTE NELLE ALPI - Alla fine della marcia vi è stato l’abbraccio fra due studenti: uno ucraino, il secondo russo.

Ed è stato questo uno dei momenti più forti, toccanti e significativi dell’iniziativa che ieri, mercoledì, si è snodata fra Canevoi e Soccher. In territorio comunale di Ponte nelle Alpi. Un lungo e pacifico corteo ieri ha infatti colorato le strade di Ponte: 450 le persone che hanno sfilato per chiedere la pace e riflettere su di essa. L’iniziativa è partita dall’Istituto Comprensivo di Ponte nelle Alpi è l’appello della scuola è stato raccolto da una popolazione variegata: gli alunni della scuola secondari di I grado Pertini di Canevoi, gli stessi insegnanti che li hanno accompagnati; ma l’invito arrivato dalla scuola è stato raccolto anche da semplici cittadini e da alcuni genitori e da rappresentanti di associazioni provinciali che hanno sfilato insieme dalle nuove generazioni per una marcia della pace che ha colorato il percorso. Nel corteo, fra le 450 persone che hanno sfilato, vi erano anche i due primi cittadini di Ponte nelle Alpi (Paolo Vendramini) e di Soverzene (Gianni Burigo). Dal territorio di quest’ultimo Comune, infatti, i ragazzi in età scolare arrivano fino a Canevoi per frequentare qui la scuola media. 

Partito alle 9,30 da Canevoi, il corteo di pace ha raggiunto la piazza della frazione di Soccher nella zona dell’Oltrerai dove il programma aveva previsto l’esecuzione di canti, la proposta di alcune riflessioni e la recita di poesie legate alla guerra, un tema di drammatica e stretta attualità cui anche i ragazzi in questo periodo stanno prestando molta attenzione. Un tema che è stato oggetto di riflessione anche in classe. Più nello specifico, la vicinanza al popolo dell’Ucraina è stata espressa attraverso le parole e, soprattutto, con un intenso abbraccio tra un alunno russo e uno ucraino, entrambi residenti a Ponte nelle Alpi. «Le nostre - hanno detto i primi cittadini Vendramini e Burigo - sono comunità solidali e generose e si caratterizzano per una consapevole vocazione alla pace». Una volta giunti a Soccher è intervenuta anche la dirigente dell’Istituto Comprensivo, Orietta Isotton: ringraziando tutti i presenti, ha ricordato come sia «necessario vivere in pace, qualunque sia la nostra origine, la nostra fede, il colore della nostra pelle. Impariamo ad accettare le differenze e ad essere costruttori di pace». I promotori dell’evento hanno poi espresso un particolare ringraziamento alla frazione di Soccher che ha organizzato il momento dell’accoglienza. 

Ultimo aggiornamento: 16:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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