I lupi tornano, il pastore chiede "censimento e contenimento"

Giovedì 9 Luglio 2020 di Federica Fant
Uno dei tre asini predati dai lupi: uno si è salvato grazie alle suture del veterinario
BORGO VALBELLUNA - Per la terza volta un branco di lupi torna nelle proprietà di Mirko Ferrighetto a Stabie, frazione dell’ex comune di Lentiai a Borgo Valbelluna. Due gli asini morti azzannati, mentre una terza asina è stata ferita alla coscia. Uno strappo che il veterinario è riuscito a ricucire. Ferrighetto lavora in fabbrica e per arrotondare alleva una novantina di pecore (non tutte sue) e una decina di asini: «Lo faccio per tenere pulito e in ordine il territorio. Per pascolare nei posti più scomodi. Non si riesce a falciare dappertutto, ecco che questi animali sono molto utili. In fondo, un turista o un escursionista apprezza quando trova un ambiente ben curato», racconta l’allevatore. 
AZIONI DI DISTURBO
Ma bisogna fare i conti con gli altri “abitanti” del territorio. Da qualche anno il ritorno del lupo si è fatto sentire, sollevando perplessità tra gli allevatori. «È un animale protetto e non si può ammazzarlo - fa presente Ferrighetto – ma bisognerebbe pensare almeno ad un piano di censimento e di contenimento. Oppure si potrebbe ipotizzare di mettere un microchip al capobranco per capire quando si avvicina ai luoghi “d’interesse” per creare azioni di disturbo». 
Un’idea, una proposta che potrebbe sollevare molti nel Bellunese. Un po’ come era stato fatto con l’orso, quando aveva fatto la sua comparsa una decina di anni fa. Martedì mattina, quando Mirko Ferrighetto si è recato dai suoi asini lo scenario è stato più che sconsolante. 
SCENA ORRIBILE
«C’erano due asini che giacevano morti a terra – racconta l’allevatore - e un’asina che ragliava di dolore, con la coscia mezza azzannata. Per fortuna il veterinario è riuscito a cucirla e adesso è in piedi». Gli asini, una decina in tutto, sono dentro un recinto di rete, con all’estremità una fettuccina elettrificata. Un recinto elettrificato costa troppo. «Quello dell’allevamento è un secondo mestiere - spiega Ferrighetto – e ho letto anche io del premio che è stato dato ad una azienda in Nevegàl, ma quello si può fare se si hanno numeri contenuti. Con 90 pecore e una decina di asini si va male». Ferrighetto si riferisce al pastore premiato dalla Provincia per la sua capacità di convivere con il lupo, proteggendo il gregge con recinti elettrici.
Quello che rimane a Ferrighetto è avanzare la richiesta danni per i capi morti e il risarcimento del costo del veterinario. «Adesso resta da capire come comportarsi, sicuramente terremo meno bestie, vediamo che la rete non è sufficiente, i lupi la oltrepassano lo stesso. Certo è che quello che era un mestiere dettato dalla passione si sta trasformando in qualcosa di spiacevole. Spero veramente che si possa procedere con un piano di censimenti e di contenimento. Non vedo altre soluzioni», conclude l’allevatore. 
Ultimo aggiornamento: 08:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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