Massaro pensa al dopo Massaro: «Intesa tra civiche e partiti»

Giovedì 24 Settembre 2020 di Alessia Trentin
Il sindaco Jacopo Massaro e il futuro di Palazzo Rosso
Il dopo Massaro c’è, è già pronto a Palazzo Rosso e potrebbe andare a braccetto con il Pd. I numeri emersi dalle Regionali consegnano la fotografia di una città dove il centro sinistra tutto sommato regge e dove i cittadini danno fiducia in primis alle civiche. Una ricetta, quella della lista civica afferente all’ala del centro sinistra su cui il sindaco Jacopo Massaro ha creduto quando in pochi erano disposti a farlo e che oggi ha confezionato un gruppo di possibili candidati entrati in politica nel 2012 e cresciuti sotto l’ala dell’inquilino di Palazzo Rosso. La sua eredità il sindaco la consegna alla dozzina di persone che ritiene pronte, mature, per guidare la città dal 2022 in poi e ne è tanto più convinto dopo i dati delle votazioni nella sua città. Insomma, il centro sinistra ce la può fare e il grande successo della lista Zaia non fa che confermare la formula vincente messa a punto da Massaro quando, per la prima volta, si affacciava agli uffici di piazza Duomo da candidato al ruolo di primo cittadino, dopo anni di militanza in Consiglio Comunale.
IL PUNTO DI VISTA
«Il voto di queste Regionali consolida la tendenza a dare fiducia prima di tutto alle persone – commenta nella sua analisi del sentire politico nel capoluogo -, a Zaia nello specifico per come ha gestito le emergenze Covid e Vaia e conferma la tendenza a valorizzare il legame con il territorio e la concretezza tipiche delle liste civiche. Tutto questo non è nuovo, l’avevamo sperimentato nel 2012 a Belluno e poi nel 2017. Abbiamo, per così dire, precorso i tempi». Nelle due tornate elettorali Massaro si è proposto con una civica, InMovimento all’interno di una coalizione formata da altre liste civiche con candidati per lo più alla prima esperienza nell’amministrazione. Una scelta che al tempo aveva fatto storcere il naso a molti, ma che per due volte è risultata vincente. Così, a suo dire, dovrà andare anche alle prossime elezioni. Chi vorrà raccogliere la sfida dovrà far tesoro dell’esperienza e agire di conseguenza. D’altra parte le regionali hanno reso evidente come i partiti abbiano fatto il loro tempo e come, per risultare ancora competitivi, è bene giochino in squadra con le civiche.
IL RUOLO DEI PARTITI
«I partiti sono importantissimi – prosegue infatti il sindaco -, ma in questo momento faticano enormemente nel riuscire a rappresentare una scelta credibile per le persone. I cittadini vogliono fidarsi di persone più che di contenitori e questo è un dato che deve far riflettere perché ha cambiato la modalità di fare politica. Il centro sinistra c’è a Belluno e si vede, il centro destra è forte. Sappiamo con certezza che in città se viene costruito un progetto politico di centro sinistra guidato da persone che hanno una certa credibilità e un programma serio, non mediato da quelle esitazioni che talora in politica ci sono per le mancate prese di posizioni, allora sicuramente il centro sinistra può governare benissimo».
IL PD
Non nomina il Partito Democratico, Massaro, ma dalle sue parole risulta chiara la ricetta che consegna alla città: civica formata dai suoi fedelissimi e Pd, a braccetto. Da qui al 2022 c’è tempo per creare legami e stringere rapporti. «Ci sono almeno una dozzina di persone in questa amministrazione che ormai hanno tutte le carte in regola per poter guidare questa città – spiega -. Credo che il centro sinistra dovrebbe ragionare su questi dati elettorali comprendendo che ha bisogno delle forze politiche esistenti e i partiti dovrebbero rendersi conto che le forze civiche organizzate hanno un radicamento forte ormai e una forte credibilità. Questi due elementi messi insieme sono la miscela con cui il centro sinistra nel 2022 può portare avanti questo mio progetto, seppur rinnovato e migliorato come è giusto che sia».
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