VAL DI ZOLDO - «Gelato finto Zoldano». Il coro in valle si leva rumoroso, dopo che il sindaco di Val di Zoldo, Camillo De Pellegrin, ha postato sulla sua pagina Facebook, alcuni giorni fa, la notizia che ad una pasta alla vaniglia di una nota ditta di preparati per gelato è stato dato il nome Vanille Zoldo.
L'ANNUNCIO
«Ad una pasta alla vaniglia di una nota ditta di prodotti per gelato è stato dato il nome Vanille Zoldo. Una linea commerciale che sicuramente non rappresenta l'artigianalità del gelato zoldano», sottolinea il sindaco in un post sui suoi canali social. «Sicuramente emerge come le caratteristiche distintive del nostro gelato siano ormai conosciute e riconoscibili a livello internazionale - prosegue -. Aspetto questo di notevole importanza che ci rende orgogliosi e che può offrire grandi opportunità. D'altro canto, proprio per questo, bisognerà vigilare affinché il marchio del gelato zoldano non venga accostato in futuro a prodotti di bassa qualità».
IL RAMMARICO
Il sentimento di rammarico provato dai cittadini in questo caso ricorda, per esempio, quando i villaggi tipici e le montagne incontaminate di Zoldo diventano un set cinematografico senza un esplicito riconoscimento o quando alcuni scorci delle sue vette patrimonio Unesco finiscono nelle pubblicità delle Dolomiti trentine ma anche ogni volta che si vedono cartelli stradali che declamano altre località come Città del gelato.
I GELATIERI
Lo storico già presidente dell'associazione dei gelatieri zoldani, Dario Olivier, ha commentato il caso ricordando che da anni questa dicitura della vaniglia è sul mercato e non solo di una, ma diverse ditte tedesche. Spiega che l'Uniteis ha lottato in questi anni per combattere questo plagio registrando molte diciture, ma è un lavoro davvero impossibile. Nel caso specifico, trattandosi di una situazione non recente, prevarrebbe l'anteriorità nell'utilizzo e una difesa legale in via preventiva tramite registrazione del marchio che sarebbe impossibile non solo per l'onerosità, ma facilmente aggirato.