Il vigilantes bellunese che ha fermato le auto sul baratro: «Non sono un eroe»

Martedì 26 Novembre 2019 di Yvonne Toscani
Il vigilantes bellunese che ha fermato le auto sul baratro: «Non sono un eroe»
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 Da domenica è il vigilantes più famoso d'Italia: con il suo sangue freddo Daniele Cassol ha bloccato le auto in transito sul viadotto della Madonna del Monte, lungo la Savona-Torino, nel tratto interessato dal crollo, salvando le vite dei passeggeri. Lui, però, non si sente un eroe, tanto che appena risponde al telefono precisa che «i veri eroi sono altre persone, i vigili del fuoco, e i cani cinofili scesi nel vuoto a verificare che nessuno fosse caduto».



C'è molto di bellunese in Daniele, il cui padre è originario di Cesiomaggiore e il cui legame con la provincia è sempre stato forte, tanto da ritornarci spesso in passato. Il padre Silvano è nato a Toschian di Cesiomaggiore in provincia di Belluno. Da bambino Silvano con la famiglia è emigrato a Genova e poi a Savona dove è nato Daniele. «La nostra famiglia - ha spiegato Silvano - si è sempre occupata di lavori edili. Anche Daniele prima di diventare una guardia giurata lavorava nei cantieri. Assieme siamo stati quattro anni in Algeria, poi mio figlio ha lavorato per una ditta ligure per poi diventare vigilante»
 

 


L'EROE
«Ho semplicemente fatto il mio dovere afferma il 56enne vigilantes, dal treno che lo sta portando a Roma, dove oggi sarà presente negli studi della Rai per raccontare quanto accaduto . Dopo aver inchiodato ed essermi fermato a dieci metri dal baratro, mi sono reso conto di quel che era successo, ho subito cercato di bloccare i mezzi che si stavano avvicinando. Tra essi stava arrivando anche un autobus sostitutivo della corsa ferroviaria, con decine di persone a bordo». Con il cellulare di servizio, essendo il proprio operatore fuori servizio per l'interruzione, nella zona, di tutti segnali, è poi stato dato l'allarme alla Questura. E, nel giro di cinque minuti, sul luogo del crollo sono giunti i vigili del fuoco, la polizia stradale, il responsabile di Autostrade, i carabinieri, le ambulanze, la protezione civile, l'Ana, gli elicotteri. «Molti automobilisti avrebbero voluto effettuare un'inversione di marcia continua . Li ho sollecitati ad attendere le indicazioni della polizia che stava arrivando». Con coraggio Daniele Cassol si è poi avvicinato al limite del baratro per verificare se fosse caduta qualche auto: «Fortunatamente non ho visto nessuno e, sotto il coordinamento delle forze dell'ordine e dei soccorsi, ho cercato di contribuire aiutando a transennare l'area con il nastro bicolore».
Ieri mattina, intanto, hanno voluto incontrare personalmente l'eroe della Savona-Torino Giovanni Toti, governatore della Liguria, e Angelo Vaccarezza, ex presidente della Provincia di Savona. Nel pomeriggio Daniele è ritornato sul viadotto. «È stato spiega un modo per rimuovere la paura».
 

Ultimo aggiornamento: 19:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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