Franco e D'Incà, coppia bellunese del governo Draghi: entrambi i ministri sono di Trichiana

Sabato 13 Febbraio 2021 di Daniela De Donà
Daniele Franco e Federico d'Incà, i due ministri bellunesi del governo Draghi

BELLUNO Mancano pochi minuti alle 20 quando Mario Draghi si sfila la mascherina e aggiusta il microfono snocciolando la lista dei ministri. Il primo nome che pronuncia è quello di Federico D’Incà, confermato ai Rapporti con il Parlamento.

La provincia di Belluno incassa il suo primo ministero. Pochi minuti dopo, quando si passa al listino dei dicasteri con bilancio proprio, arriva anche il nome di Daniele Franco, a cui spetta la guida di via XX Settembre. Una coppia che per Belluno ha il profumo di un royal flush (una scala reale).

IL RITRATTO
Il Ministero chiave passa dalla montagna. Da ieri sera i mormorii sono diventati realtà: Daniele Franco, già ragioniere generale dello Stato e ora direttore generale della Banca d’Italia nonché presidente dell’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (Ivass), è il nuovo ministro dell’Economia e della finanza. Quasi un passaggio di testimone (a distanza dodici anni) tra Tommaso Padoa-Schioppa - bellunese “per caso” in quanto nato a Belluno il 23 luglio 1940 solo perché la sua mamma era in vacanza tra le nostre Dolomiti - e Daniele Franco. Legatissimo alla sua piccola patria, Belluno. Così come al paese di nascita, Trichiana. In città lo si è visto, in più occasioni, per un caffè con gli amici di sempre in piazza del Martiri. «Parla dialetto e inglese in modo fluente», rivela Maurizio Busatta (ex assessore, giornalista, e grande esperto della politica cittadina) amico fin dai tempi della frequenza alla facoltà di Scienze politiche a Padova dove Francò si laureò con il professor Mario Arcelli, uno dei maggiori economisti italiani. Insomma se Mario Draghi deve molto a Federico Caffè, suo maestro ed esponente della scuola keynesiana, anche Daniele Franco ha avuto degli insegnanti di altissimo livello. Non un caso che il bellunese venga definito, per competenza e stile, come uno dei “Draghi boys”. 

IL PREMIO
Daniele Franco a Belluno ci viene appena gli impegni romani lo mollano. Ma i contatti li mantiene in continuazione, informandosi su ciò che accade nella sua terra: «Chiede della viabilità, della qualità della assistenza sanitaria, dei Mondiali di sci, del funzionamento della Sanità», è Busatta a sintetizzare. E ama camminare in montagna. Con la semplicità che gli è propria, nel 2017 Daniele Franco accettò l’invito: ricevere, a Ponte nelle Alpi, il premio dedicato ai “Bellunesi che hanno onorato la provincia di Belluno in Italia e all’estero” grazie all’organizzazione dell’Associazione Bellunesi nel mondo, presieduta da Oscar De Bona, in collaborazione con la Provincia e il Rotary club di Belluno. Allora poche parole dalla sua bocca, proprio in stile “Daniele Franco”, persona le cui dichiarazioni rilasciate agli organi di stampa si contano sulle dita di una mano. A consegnargli il riconoscimento fu proprio Busatta, a quattro mani con la allora sindaca Fiorenza Da Canal: «I miei genitori non ci sono più e questo è motivo per me di rammarico – furono le sue parole - È grazie al loro sacrificio, infatti, se, sia io che mia sorella, abbiamo potuto studiare e farci strada nel mondo». La sorella Tiziana ha, pure, fatto carriera seguendo la sua passione per il bello: è docente di storia dell’arte medievale all’Università di Verona.

LE ORIGINI
Nato a Trichiana il 7 giugno 1953, paese di cui era originaria la mamma Firmina Ferigo, ha ancora casa in città, in via San Lorenzo, nel quartiere di Mussoi. Il papà, infatti, era geometra all’Ufficio del Catasto e si costruì la casa con la Cooperativa dei dipendenti del Catasto, nel 1958. Daniele aveva 5 anni quando vi entrò, lasciando Trichiana. Scuole elementari alla “Aristide Gabelli”, poi le medie alla “Sebastiano Ricci”, fino al diploma di liceo scientifico al “Galilei”. Daniele Franco proseguì gli studi, seguendo la passione per l’economia, all’Università di Padova, senza disdegnare di dare una mano al gruppo di volontariato degli Universitari Costruttori. Quindi i Master – tra Padova e York - e una carriera d’eccellenza, fino ad entrare, nel 1979, a Palazzo Koch, sede della Banca d'Italia. Daniele Franco è specialista in conti pubblici. Autore di libri su politica di bilancio, su regole fiscali europee, sulla tassazione delle attività finanziarie. Fino al 2019 è stato ragioniere di stato, detentore del potere della “bollinatura”, un timbro di garanzia che regola l’equilibrio del bilancio. Ora, lui che sa quanto conti l’aspetto tecnico dovrà anche governare quello politico.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci