"Stiamo diventando un paese per anziani benestanti"

Mercoledì 10 Marzo 2021 di Marco Dibona
Cortina d'Ampezzo continua a perdere abitanti

CORTINA D’AMPEZZO - Il destino di Cortina è diventare un paese di anziani benestanti, senza ricambio generazionale. A lanciare questo allarme è il comitato civico Cortina, sul suo foglio di informazione, con una ricerca di Edoardo Pompanin. Evidenzia che nell’anno 2020 ci sono state 23 nascite, contro 85 morti, per -62 di saldo naturale negativo. Entrambi i dati sono fra i più evidenti e confermano un andamento che si trascina da tempo: il minimo delle nascite, con 22 bambini, si ebbe nel 2019, mentre già nel 2003 ci furono 82 morti. Per il 2020 interviene anche l’incidenza della pandemia Covid-19, con una crescita del 33% dei decessi, rispetto alla media degli ultimi cinque anni. 
I DATI ISTAT
I dati Istat danno a Cortina, nell’ottobre scorso, una popolazione di 5.669 abitanti, in costante diminuzione negli ultimi decenni, dopo il massimo di 8.499 residenti nel 1971. Era un dato drogato quello, poiché allora la politica demografica induceva ad iscrivere chiunque all’anagrafe, anche persone non realmente residenti, come studenti o militari. E’ un dato falsato l’attuale, perché comprende anche persone che dichiarano la residenza in Ampezzo per non pagare le onerose imposte sulla seconda casa. In una scansione per fasce d’età, i bambini sino a 4 anni sono 137, pari al 2.4% e i giovani sino a 19 anni sono 884, pari al 15.4% del totale della popolazione. La fascia d’età da 60 a 79 anni conta 1.487 persone, ovvero il 25.9%; la scansione da 40 a 59 anni conta 1.790 persone, più del 31%. 
SERVONO INTERVENTI
Per l’amministrazione comunale è Paola Coletti, assessore alle politiche giovanili, ad occuparsi del problema: ha partecipato la scorsa settimana a un incontro promosso dalla casa di cura Santa Famiglia di Roma, per sensibilizzare opinione pubblica e istituzioni sull’importanza di intervenire, quanto prima, per affrontare e risolvere la denatalità: «Ho portato l’esempio di Cortina che vive, come tante altre località di montana, i problemi demografici – spiega Coletti – ed ho anche fatto delle proposte “scandinave”. Bisognerebbe, ad esempio, prolungare i buoni nascita ben oltre il primo anno di vita del bambino, per garantire un sostegno alle spese delle famiglie anche nell’età scolare. A Cortina, come nel resto d’Italia, ci sono ben poche famiglie monoreddito: lavorano entrambi i genitori, per cui si crea il problema della custodia dei figli. Ecco allora che sarebbe un’ottima soluzione il nido o l’asilo sul posto di lavoro, nelle strutture più grandi». 
ATTRARRE I GIOVANI
Per attrarre giovani c’è un’altra proposta: «Credo molto nel convitto sportivo che vorrei realizzare nel nostro territorio. In vista delle Olimpiadi 2026, con nuove strutture sportive, Cortina ha un’offerta unica: qui potrebbero venire tanti ragazzi a studiare e praticare la loro disciplina, in un ambiente sano, con alta qualità della vita, con diversi servizi. Sogno di farli innamorare di questo paese, così che lo scelgano per la vita. Ora noi abbiamo cinque scuole superiori, ma è difficile pensare che possano sopravvivere, con una ventina di nascite all’anno». 
 

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