Gatto cieco sbranato da due cani da caccia entrati nel giardino di casa

Lunedì 10 Agosto 2020 di Daniele Mammani
Il gattino sbranato dai due cani con la padrona
Gattino sbranato da due cani: è successo nelle vicinanze della frazione feltrina di Celarda ieri mattina, ma l’aggressione mortale poteva avere sviluppi peggiori. Quel che è inconfutabile è che due bracchi hanno tolto la vita a Gigetto e qualcuno avrebbe potuto e dovuto impedirlo. A denunciare il fatto la proprietaria di Gigetto, Piera Ferigo, che da qualche tempo vive sulla strada che da Anzù porta a Celarda: «Erano passate da poco le sette, ho sentito arrivare i cani e poi il miagolio lancinante del gatto. Non avrei mai pensato a una fine del genere per Gigetto, gatto di 4 anni ipovedente». 

I FATTI
Tutto si è svolto in pochissimi interminabili istanti«Erano passate da poco le sette -ricorda Piera e dalla mia camera ho sentito i campanelli al collare dei cani che stavano avvicinandosi a casa mia. Era già successo in passato: avevano annusato un po’ in giro, ma poi si erano sempre allontanati senza nessun problema». Questa volta però la sequenza è stata riscritta e il film ha avuto un finale differente: «A un certo punto ho sentito un miagolio, quasi un urlo da parte del gatto. Sono scesa di corsa in cortile: non dimenticherò mai la scena che mi si è presentata davanti con i due cani che stavano azzannando Gigetto, per fermarli è intervenuto anche un mio vicino di casa». L’epilogo dell’attacco è stato inevitabile: «Le ferite riportate erano tali che il povero gatto è morto poco dopo». 

LA DENUNCIA
Poco distante dall’abitazione di Piera Ferigo si trova un’area di addestramento per cani da caccia e proprio da lì sono arrivati i cani. «Una mia vicina - prosegue la proprietaria di Gigetto - è andata a cercare il padrone dei due cani che è arrivato poi nel mio cortile. Io ho chiesto l’intervento dei carabinieri di Feltre che hanno stilato un verbale per omessa custodia dei due cani dopo aver accertato i fatti. Quel che è accaduto non dovrebbe succedere, io sono un’amante degli animali, ma in questo caso i due cani andavano controllati meglio perché se al posto di Gigetto ci fosse stato il mio nipotino magari poteva finire anche peggio». Con voce rotta dal dispiacere, il racconto ritorna sul felino: «Io ho due gatti, uno ce l’ha fatta rifugiandosi in un posto inaccessibile ai cani, l’ho trovato ancora tremante, l’altro invece essendo ipovedente non è riuscito a scappare e i cani lo hanno visto come preda facile». 
L’ADDESTRAMENTO 
L’area addestramento dei cani da caccia viene svolto da tempo in quella zona. Entro limiti ben definiti, su responsabilità del conduttore, il cacciatore, si possono liberare i cani per addestrarli alla ricerca e alla ferma della fauna selvatica. La responsabilità è demandata al cacciatore che deve evitare che i cani si avvicino ai confini oppure che addirittura li superino. In questo caso i cani sono dei bracchi e il loro istinto è inseguire la preda anche per chilometri.
Ultimo aggiornamento: 08:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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