BELLUNO - Nel mucchio di terra scaricato dalla benna a mordente è spuntato un ordigno bellico.
IL “PESCAGGIO”
La benna a mordente della ruspa ha prelevato l’ordigno assieme al materiale scavato depositandolo in un’area di stoccaggio. Nell’operazione di scarico è stato subito notato il mortaio, lungo circa 25 centimetri avvolto da metallo ormai arrugginito.
«Abbiamo chiamato subito i carabinieri - spiega il direttore tecnico del cantiere, Alberto Abis, dipendente della ditta Segeco che sta effettuando i lavori - che hanno provveduto a delimitare l’area».
DELIMITATA L’AREA
Una delimitazione necessaria per garantire la sicurezza del cantiere. Poi toccherà agli artificieri intervenire per occuparsi della bomba e, nel caso fosse ancora attiva, disinnescarla. I lavori del cantiere sono comunque ripresi al fine di rispettare la tabella di marcia sul progetto di ammodernamento della linea.
VERSO LA RIAPERTURA
«Di bombe se ne trovano tante nel nostro territorio - spiega il sindaco di Alano di Piave, Serenalla Bogana -, sappiamo bene qual è la nosta sotria. Per quanto rigaurda il cantiere, invece, i lavori procedono spediti, pare anche in anticipo sulla tabella di marcia. Questo ovviamente ci fa piacere perchè significa che per la ripresa delle scuole si dovrebbe poter contare sulla riapertura della ferrovia».
La tratta era stata chiusa già a febbraio sostituendo le corse dei treni con i pullman. Le previsioni, fin dall’inizio del cantiere, era di terminare l’opera entro il 10 settembre e tale data sembra poter essere rispettata, come afferma la prima cittadina soddisfatta per il rispetto degli impregni presi da Rete ferroviaria italiana (Rfi) nel portare a termine l’intervento che prevede sostituzione dei ponti in ferro di Onigo (sul torrente Brentella) e di Feltre (sul torrente Sonna) ma anche per l’abbassamento delle gallerie di Montebelluna, di Barchet I, di Barchet II e del Caminon. Sulla restante tratta da Feltre a Belluno, invece, proseguono i lavori di elettrificazione.