FENER - Circa quindici anni fa si stabiliva a Fener la famiglia Dominguez, di origine dominicana. «Una bella famiglia – spiega il fenerese Silvio Forcellini - che si è saputa fin da subito integrare e farsi ben volere, quella di papà Pedro e di mamma Patria con i loro quattro figli: Oliver, Manuel, Adrian e Arianna (questi ultimi due gemelli di soli 9 anni). I genitori sono conosciuti da tutti come gran lavoratori, Pedro lontano da casa dal lunedì al venerdì in quanto dipendente di una ditta triestina di disgaggi e Patria impegnata nel suo lavoro di badante agli anziani». Una vita normale, comune a quella di tantissime famiglie, che però, nel giro di un solo anno, è cambiata radicalmente. Dapprima, nel marzo 2022, il destino - sotto forma di malattia - ha strappato Patria, a soli 47 anni, all’affetto dei suoi cari, ai quali nella circostanza l’intera comunità fenerese (e non solo quella dominicana) si è stretta (un ricordo personale: particolarmente commovente l’immagine dei bambini delle elementari di Alano - compagni di scuola dei “gemellini” - che portano sull’altare un fiore bianco ciascuno durante le esequie nella chiesa di Fener).
L'omicidio
Poi, nel maggio 2023, il coinvolgimento di Pedro, 46 anni, nel tragico fatto di sangue avvenuto nel piazzale della stazione di Fener (fatto ancora non chiarito del tutto e sul quale proseguono le indagini). «Al di là del giudizio che ognuno si è costruito su quest’ultima vicenda – tiene a sottolineare Forcellini - resta il fatto di una famiglia travolta dagli eventi e in evidente difficoltà (ora vivono da soli - cioè senza genitori - nella casa di Fener il figlio studente-lavoratore di 19 anni e i due gemelli di 9 anni, cui si è aggiunto in quest’ultimo periodo - date le circostanze - anche il maggiore di 24 anni, che solitamente risiede altrove)».
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