Per farsi curare dal Covid si trasferisce a casa della madre a Marano, qualcuno si accorge della sua assenza e adocchia la casa momentaneamente libera. E così quando esce per una nuova visita alla mamma l’uomo torna e trova l’appartamento occupato da una donna incinta e dalla sua famiglia. È capitato a Pozzuoli a un inquilino delle case popolari di proprietà del Comune e il fatto è stato denunciato dall’avvocato Teresa Liguori che rappresenta il malcapitato inquilino. E purtroppo, il caso non è unico, come spiega il sindaco Vincenzo Figliolia: «Negli ultimi due mesi ci sono state una serie di occupazioni abusive.
L’inquilino fin dal 2012 ha abitato con una zia in un appartamento di proprietà del Comune in via Umberto Saba a Pozzuoli. Morta la donna, l’uomo ha fatto richiesta di subentro pagando regolarmente i canoni di affitto e intestandosi le utenze. L’amministrazione non ha mai completato la pratica ma, in attesa della regolarizzazione, R.C.C. ha continuato a vivere in via Saba. Almeno fino al 2 giugno, giorno festivo, quando è andato a Marano a far visita alla mamma.
Quello che è successo dopo lo racconta l’avvocato Liguori. «Verso le 23, rientrando a casa, il mio assistito si è accorto che una finestra del suo appartamento aveva la persiana alzata e le luci accese. A quel punto - racconta la legale - si è precipitato verso casa e ha trovato la grata esterna in ferro della porta d’ingresso completamente spalancata e manomessa. Al contrario la porta d’ingresso era chiusa, e mentre cercava di aprirla ha sentito una donna dall’interno dell’appartamento inveire contro di lui».
Come il protagonista di una scena surreale, il poveretto ha tentato di entrare ma si è sentito apostrofare dall’interno: «Questa è casa mia!». A quel punto, incredulo, l’uomo ha chiamato i carabinieri chiedendo il loro intervento. I militari, arrivati in via Saba, hanno accompagnato R.C.C. nell’appartamento dove ha trovato due donne (una delle quali ha subito precisato di essere incinta) e due bambini. La donna in attesa ha spiegato di avere una gravidanza a rischio, di non avere un tetto e di aver perciò deciso di occupare la casa di R.C.C. I carabinieri hanno quindi convocato i vigili urbani che, dopo aver ascoltato la donna, hanno proposto a tutti i presenti di coabitare. Una soluzione rifiutata da tutti, e soprattutto dall’uomo, legittimo inquilino. Una proposta «inaccettabile», l’ha definita l’avvocato Liguori. Fatto sta che l’uomo ha presentato una denuncia ai carabinieri e alla polizia municipale. Inoltre, qualche giorno dopo R.C.C. è ritornato in via Saba e nell’abitazione ha trovato anche un uomo, presunto convivente della donna.
Da qui la decisione di dar vita a un’azione legale. L’inquilino chiede al Comune la restituzione della casa, ma l’amministrazione, almeno per il momento, non è intervenuta. Nei prossimi giorni, però, come ha spiegato il sindaco Figliolia, dovrebbe tenersi una seduta del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica e il tema dovrebbe essere affrontato in quella sede. Il sospetto è che alcune delle occupazioni siano collegate: non si esclude, insomma, che ci sia la stessa mano dietro a diversi degli episodi segnalati. Il Covid, in questo caso, obbligando qualcuno ad allontanarsi avrebbe offerto l’opportunità per una nuova ondata di occupazioni abusive.