«Vincenzo Ruggiero sei parte di noi, per sempre nei nostri cuori». Intorno allo striscione bianco a lettere rosse si sono stretti gli amici, i parenti, il parroco e i militanti dell’Arcigay per ricordare Vincenzo, il giovane ucciso a soli 25 anni. C’erano proprio tutti a piangere l’amico, il compagno di tante lotte per i diritti di tutti, il figlio e il fratello. Alla fiaccolata hanno preso parte anche i suoi familiari tra cui la mamma, distrutta dal dolore per la perdita di quel figlio che tutti ricordano per il suo incredibile sorriso che regalava a tutti. «Vincenzo era un bellissimo ragazzo – racconta uno dei suoi amici più stretti – bastava incontrarlo e la tua giornata migliorava sempre. Era sincero, non era affatto una persona pericolosa perché imprevedibile».
Chi lo conosceva bene racconta che quando è sparito nessuno ha creduto che si trattasse di un allontanamento volontario. «Aveva un buon lavoro con un contratto a tempo indeterminato, tanti amici e una famiglia che lo ha sempre supportato, non aveva nessun motivo per scappare - racconta un altro amico stretto di Vincenzo – uno può scegliere di scappare e cambiare vita ma alle persone care non le lasci nel dolore».
Tutta la comunità lgbt di Napoli, che da quando Vincenzo è scomparso il 7 luglio scorso non ha mai smesso di cercarlo, è sconvolta per l’accaduto.