«Di indecente ci sono solo i massacri», il premier Mario Draghi replica così alle minacce russe, dopo che oggi la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, intervenendo al programma di Solovyov, aveva attaccato il nostro Paese.
IL GAS RUSSO
Mentre il Parlamento Ue ha votato una mozione per un embargo totale al gas russo, che non troverà mai attuazione, Draghi si è confrontato con il premier olandese per un tetto massimo del prezzo da pagare a Mosca. Ma anche su questo fronte l'accordo non si trova. Una cosa è certa: nessuno può pemettersi un embargo totale sull'energia, né Mosca può permettersi di chiudere i rubinetti, che forniscono all'ITalia il 40 per cento del nostro fabbisogno di gas. La partita, infatti, è importante anche per la Russia che in questo momento non può rinunciare a entrate miliardarie. Rubli puliti che aiutano anche la moneta e rafforzano l'economia interna, attraverso, una guerra anche tra valute.
Il gas, infatti, deve essere pagato in rubli, che vengono richiesti alle banche, quindi alla Banca centrale. Un meccanismo che di fatto indebolisce l'euro e che in qualche modo annulla le altre sanzioni.
Un cyber attacco pianificato e organizzato da parte della Rusiia potrebbe invece bruciare miliardi di euro. E sembra molto più concreto. Bloccare infrastrutture e servizi comporterebbe un danno enorme. Il rischio è stato chiaro sin dall'inizio della guerra e l'allerta è massima. Ma potrebbe essere questo il fronte reale della minaccia