Guerra, la controffensiva. Il colonnello ucraino: «Avanzata efficace, a fine estate avremo risultati importanti»

Kiev non può rinunciare a riprendere la Crimea, non solo per ragioni storiche, ma anche per la sicurezza sua e dell’Europa

Martedì 27 Giugno 2023 di Mauro Evangelisti
La controffensiva, il colonnello ucraino: «Avanzata efficace, a fine estate avremo risultati importanti»

La controffensiva sta andando avanti con cautela, ma con buoni risultati, e otterrà progressi significativi entro l’estate. Il Cremlino è stato indebolito dalla rivolta della Wagner che ha minacciato di entrare Mosca perché la forza e il potere di Putin sono stati messi in discussione, sono vacillati e il clima di sfiducia nell’esercito sta aumentando.

L’Ucraina non può rinunciare a riprendere la Crimea, non solo per ragioni storiche, ma anche per la sicurezza sua e dell’Europa: dalla penisola la Russia può attaccare con i missili non solo Kyev, ma anche i Paesi della Ue.

Sono queste, in sintesi, i concetti rilanciati dal think tank indipendente ucraino Centre for Defence Strategies, in missione in questi giorni a Roma.

 


CAUTELA
La delegazione è composta dalla ricercatrice ed esperta in Politica estera, Victoria Vdovychenko (professoressa associata presso di l’Università Borys Grinchenko di Kyev), dal direttore esecutivo del think tank, Oleksiy Martsenyuk (è stato viceministro della Difesa in Ucraina tra il 2019 e il 2020), dal diplomatico Oleksandr Khara (ex assistente del ministro della Difesa nel 2020) e dal colonnello in pensione Oleksiy Pavliuchyk (esperto militare, ha partecipato a missioni anche in Libano e in Iraq). Ed è proprio Pavliunchyk ad analizzare l’andamento della controffensiva ucraina, iniziata da qualche settimana. Secondo alcuni osservatori sta procedendo troppo lentamente, ma ieri dall’area di Kherson è arrivata la notizia che l’esercito ucraino era riuscito a oltrepassare il fiume Dnipro.

Dice Pavliunchyk: «Chi si aspettava una rapida avanzata, non ha tenuto conto che i russi si sono preparati a difendersi praticamente per un anno. Al contrario oggi possiamo dire che stiamo guadagnando pezzi di territorio, passo dopo passo. I nostri generali stanno lavorando bene e soprattutto stanno facendo attenzione a evitare perdite inutili, a salvare molte vite dei nostri soldati. Ci aspettiamo il raggiungimento di obiettivi importanti entro la fine dell’estate soprattutto nella zona di Kherson e Zaporizhzhia. Ï russi hanno provato a distrarre le nostre forze con azioni più a Nord, ma non ci sono riusciti. In sintesi: stiamo avanzando ma facendo molta attenzione». Secondo gli esperti del think tank ucraino l’apporto del rifornimento di armi occidentali si sta rivelando fondamentale, anche se questo significa dovere poi addestrare i militari al loro uso. L’artiglieria sta dando ottimi risultati e anche l’utilizzo dei sistemi di lanciarazzi Himars. L’esercito russo continua a colpire le cittadine ucraine lanciando missili che non di rado vanno però a distruggere obiettivi civili.

«Questo - osserva Martsenyuk - si deve anche alla imprecisione dei loro sistemi missilistici. Ma restano crimini di guerra: quando utilizzi, consapevolmente, questo tipo di armamenti così poco affidabili sai che potresti uccidere, come purtroppo sta avvenendo, anche molti civili». «I russi - osserva Victoria Vdovychenko - puntano anche a colpire le industrie ucraine, comprese quelle che non hanno connessioni con la guerra, per affossare la nostra economia. Ma la nostra società sta resistendo». Khara: «Sperano di arrivare al 2024, sperano magari che Trump torni ad essere il presidente degli Usa e si accordi con Putin». Ma cosa può cambiare dopo la rivolta della Wagner e una sorta di esilio di Prigozhin in Bielorussia? Dicono al thik tank: non è stato un crollo, ma è una enorme crepa. Khara: «Il potere di Putin si basa sul culto della personalità, come Stalin. Controlla tutto, ma in questo caso ha fallito e tutti lo hanno visto. I generali dell’esercito hanno visto i loro soldati presi di mira dal gruppo di mercenari della Wagner. Ed è inevitabile l’indebolimento».

Sintesi: Putin è destinato a cadere, anche se non è possibile dire quanto succederà, ma bisogna prepararsi a gestire questa fase. E nell’esercito russo la marcia della Wagner verso Mosca lascia delle scorie molto gravi: c’è una perdita di morale e c’è una perdita di disciplina.

«Potrebbe esserci un effetto domino. Quando un esercito non si fida più del proprio comandante in capo, diventa più debole. I generali e i soldati sono disorientati». Victoria Vdovychenko: «Per noi ucraini è importante che la fornitura di nuove armi pesanti dall’Occidente sia rapida, perché serve a salvare le vite di molte persone». Quale sarà il destino della Wagner? Al Centre for Defence Strategies spiegano che la compagnia non è un monolite e che Prigozhin è di fatto solo un frontman, una sorta di uomo immagine per il business. La Wagner ha varie sezioni e aree di interesse, è possibile che una parte dei mercenari confluiscano nell’esercito regolare.
 

Ultimo aggiornamento: 07:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA