Truong My Lan, condannata a morte la miliardaria vietnamita accusata di frode bancaria (per 44 miliardi di dollari)

La vicenda è complessa, da vero thriller finanziario

Giovedì 11 Aprile 2024
Truong My Lan, donna d'affari vietnamita accusata di frode bancaria (per circa 44 miliardi di dollari): rischia la pena di morte

In Vietnam, un processo senza precedenti ha catturato l'attenzione di tutta la nazione e non solo: Truong My Lan, una donna d'affari di 67 anni, è al centro del più grande scandalo bancario nella storia recente del paese. È accusata di aver sottratto fondi dalla Saigon Commercial Bank per un valore di 44 miliardi di dollari nel corso di 11 anni: la donna è stata condannata alla pena di morte. Il processo si sta svolgendo all'interno di un tribunale di epoca coloniale a Ho Chi Minh City e oltre a Truong My Lan, altri 84 imputati sono coinvolti in questa storia intricata.

 

La vicenda di Lan

La storia di Truong My Lan è emblematica della rapida ascesa economica di molti vietnamiti nel settore immobiliare, un campo nel quale la corruzione è all'ordine del giorno viste le strette relazioni necessarie con il potere statale per l'accesso ai terreni. L'accusa sostiene che Lan, sfruttando un intricato sistema di società di comodo e prestanome, controllasse oltre il 90% della Saigon Commercial Bank, riuscendo a far concedere un gran numero di prestiti a suo vantaggio. Secondo la normativa vigente, in Vietnam non è consentito detenere più del 5% delle azioni di una banca. L'ammontare dei prestiti sottratti e la durata di questa presunta frode sollevano interrogativi inquietanti: come ha fatto Lan a operare indisturbata per così tanto tempo? Molti indicano la protezione di figure potenti a Ho Chi Minh City e la diffusa corruzione nel sistema bancario e immobiliare come possibili spiegazioni.

Altri, invece, vedono nel processo a Lan un tentativo del Partito di riaffermare il suo controllo sul Sud del paese, una zona storicamente più incline a pratiche di libero mercato.

La campagna anti-corruzione

Il forte interesse da parte delle autorità e dei media vietnamiti per questo caso non è dovuto soltanto alle cifre da capogiro in ballo. L'indagine, infatti, rientra nella campagna anti-corruzione “Blazing Furnaces”, voluta fortemente dal segretario generale del Partito comunista, Nguyen Phu Trong. In un paese dove la corruzione è fortemente radicata, Trong ha deciso di concentrare tutte le sue forte per combattere questo genere di illeciti, che considera una minaccia alla stabilità del potere detenuto dal Partito. In un paese che mira a diventare un'economia sempre più moderna e tecnologica, il segretario generale Trong si trova di fronte a un paradosso: come conciliare la lotta contro la corruzione, vista come necessaria per mantenere la stabilità politica, con la spinta verso una crescita economica che inevitabilmente sembra portare con sé ulteriore corruzione?

Ultimo aggiornamento: 12 Aprile, 06:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA