Triumf distrutto, Kiev ha abbattuto il sistema di difesa aerea russo da mezzo milione di dollari

L'S-400 "Triumf" disintegrato dai militari di Zelensky grazie alla combinazione micidiale di missili Neptune e droni

Venerdì 15 Settembre 2023 di Silvia Sfregola
Triumf distrutto, Kiev ha abbattuto il sistema di difesa aerea russo da mezzo milione di dollari

Una combinazione micidiale di missili “Neptune” e droni. Così l'Ucraina ha centrato il suo obiettivo disintegrando il prezioso sistema di difesa aereo russo da oltre mezzo milione di dollari. L'avanzato S-400 "Triumf" è stato abbattuto da una scarica di missili da crociera durante un'operazione congiunta del servizio di sicurezza di Kiev (Sbu) e della Marina. 

«L'attacco al largo della costa di Yevpatoriya» ricostruisce il sito d'informazione americana Insider che cita il racconto su Telegram di Anton Gerashchenko, un funzionario ucraino, «è stato architettato attraverso l'uso di droni e missili Neptune». Yevpatoriya è una città costiera nella parte occidentale della Crimea occupata, che la Russia ha preso nel 2014. “Insider” cita il famoso blogger russo Rybar e il suo resoconto su come sia avvenuto l'attacco confermato da alcuni rapporti degli 007 inglesi: «Prima di sganciare i missili - si legge - l’Ucraina ha inviato i droni per colpire una nave russa nel Mar Nero.

Il sistema di difesa aerea ha sparato per abbattere i velivoli senza pilota, rivelando così la sua posizione: Kiev non ha fatto altro che aspettare il momento in cui avesse esaurito tutte le munizioni prima di mirare e centrare l'intero "Triumf" con i missili cruise». Un video, pubblicato sui social, mostra il lampo mentre in lontananza si vede l'esplosione e poi l'incendio.

La guerra dei droni senza sosta

La Russia finora non ha rilasciato nessun commento sull'attacco ma la guerra di droni, da una parte e dall'altra, continua ormai senza sosta. Oggi Mosca ha solo dichiarato che 11 velivoli ucraini sono stati abbattuti dai sistemi di difesa sulla Crimea. E ha riferito di aver distrutto cinque droni marini che tentavano di attaccare una sua nave militare nel Mar Nero. Il sistema mobile terra-aria a lungo raggio S-400 è stato progettato per abbattere aerei e missili a lungo raggio e ad alta quota ma soprattutto per constrastare il sistema di difesa aerea “Patriot” di fabbricazione statunitense, ma ad un prezzo inferiore. I singoli sistemi sarebbero stati venduti per circa 500-600 milioni di dollari. Nemmeno una settimana fa l'esercito di Kiev aveva dichiarato che i russi avevano lanciato 33 velivoli senza pilota su varie città del Paese, prendendo di mira in particolare la capitale. Di questi, 26 sarebbero stati abbattuti. Sul fronte opposto il ministero della Difesa russo aveva comunicato di avere abbattuto otto droni ucraini sopra le acque del Mar Nero e di avere distrutto tre motoscafi che trasportavano un gruppo militare ucraino da sbarco verso la Crimea.

L'avanzata ucraina e l'ipotesi negoziato

Quasi ogni giorno fonti militari danno notizia di piccoli avanzamenti delle truppe ucraine. Nemmeno una settimana fa il portavoce delle forze di difesa dell'area di Tavria, Oleksandr Shtupun, aveva dichiarato che
l'esercito di Kiev aveva guadagnato un altro chilometro e mezzo quadrato nel distretto di Robotyne, in direzione di Melitopol, nella regione di Zaporizhzhia. Da parte sua, come è nel suo stile, il generale Mark Milley, capo dello Stato maggiore interforze americano, si era mostrato prudente, dicendo in un'intervista alla Bbc che finora gli ucraini hanno ottenuto «un successo parziale» ma «è troppo presto per dire come andrà a finire». Le affermazioni di Budanov e Podolyak sembrano una risposta proprio a questo genere di valutazioni, che sospettano possano aprire la porta a un'ipotesi di soluzione negoziata: «Le ostilità continueranno in un modo o nell'altro», aveva dichiarato Budanov solo domenica scorsa. Mentre Podolyak si è scagliato contro un Occidente che secondo lui non ha ancora fatto abbastanza contro Mosca. «La decisione sulla Russia - ha affermato - deve ancora essere presa: isolamento geopolitico, status di terrorista, sospensione dell'appartenenza a organizzazioni globali, mandati di arresto individuali per alti funzionari. E, soprattutto, la sconfitta nella guerra seguita dalla trasformazione interna».

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