Un ultimo, disperato, tentativo di risalire poco prima dell'implosione. Il Ceo del Titan probabilmente si era accorto che c'era qualche problema. A rivelarlo un ex consulente di OceanGate. L'esperto ha indicato al New Yorker che il sommergibile ha cercato di andare in superficie pochi istanti prima di scomparire.
Il rapporto
A lanciarsi in queste supposizioni è Rob McCallum, consulente di spedizioni che in precedenza aveva fornito a OceanGate consigli sul marketing e sulla logistica. È lui ad aver ricevuto le prime notizie sull'immersione finale del Titan. "Il rapporto che ho ricevuto subito dopo l'evento - molto prima che fossero in ritardo - era che il sottomarino si stava avvicinando a trentacinquecento metri", ha dichiarato a Ben Taub del New Yorker. McCallum ha detto che il sommergibile aveva "perso peso", il che significava che l'immersione era stata interrotta. E solo dopo aveva perso le comunicazioni con la nave madre.
OceanGate CEO Stockton Rush email exchange with Submersible Operations Expert (Rob McCallum) pic.twitter.com/XYQuoX4ryR
— Benjamin Young Savage (ᐱᓐᒋᐱᓐ) (@benjancewicz) June 26, 2023
Chi è McCallum
McCallum è il cofondatore della società di spedizioni avventurose EYOS Expeditions. In passato ha guidato immersioni al relitto del Titanic e in altri luoghi di acque profonde. Ma ha utilizzato sottomarini progettati per raggiungere profondità di 19.000 piedi e un sommergibile che, a differenza di quello di OceanGate, è stato approvato per raggiungere profondità estreme dalla società di classificazione navale DNV.
L'emergenza
A un certo punto è stato regolarmente in contatto con l'amministratore delegato di OceanGate, Stockton Rush, e ha visitato il laboratorio di OceanGate, secondo quanto riportato dal New Yorker. McCallum non è il primo a dire che il Titan ha cercato di risalire. Anche James Cameron, un esperto di acque profonde che ha diretto il film "Titanic", ha dichiarato alla ABC News il 24 giugno di aver sentito dire "dall'interno della comunità" che il Titan aveva perso i pesi e che le persone a bordo stavano "cercando di gestire un'emergenza".
Qualcuno sapeva?
I resoconti di Cameron e McCallum sulla tempistica dell'immersione suggeriscono che almeno una persona a bordo, per ragioni ancora sconosciute, abbia scoperto in anticipo che qualcosa non andava e abbia scelto di interrompere il viaggio.