E' uno dei ragazzi sopravvissuti alla carneficina del rave party a Reim.
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La strage è iniziata quando hanno iniziato a sentire il rumore di spari e sotto i proiettili i giovani che erano alla festa hanno cercato di trovare una via di fuga. «Abbiamo trovato un nascondiglio in un piccolo rifugio di cemento e ci siamo infilati dentro ma i terroristi hanno lanciato una granata all'interno che è esplosa a pezzi». Sahar ad un certo punto non riesce più a continuare e si copre con la mano gli occhi, poi dopo qualche sospiro necessario a riprendersi, aggiunge altri fotogrammi di quel film di morte. «C'era sangue ovunque. Poi un terrorista è entrato e ha fatto fuoco a bruciapelo e intorno a me sono morti davanti ai miei occhi».