Piloti americani mentono sulla loro salute mentale: indagine su 5.000 veterani dell'esercito che non dovrebbero volare

Ci sono già 600 indagati

Domenica 27 Agosto 2023
Piloti americani mentono sul loro stato di salute mentale: indagine su 5.000 veterani dell'esercito che non dovrebbero volare

Non potrebbero sedere in cabina di pilotaggio perché non potrebbero pilotare un aereo per incompatibilità.  Le autorità federali americane hanno aperto un'indagine su 5.000 piloti, tra i quali 600 di linea, sospettati di aver falsificato le loro cartelle cliniche per nascondere disturbi di salute mentale e altre gravi condizioni che avrebbero potuto renderli inabili al volo.

Lo rivela il Washington Post in esclusiva.

Si tratta per la maggior parte di veterani dell'esercito che hanno dichiarato alla Federal Aviation Administration (Faa) di essere in grado di volare senza riferire, come richiesto dalla legge, di ricevere benefici destinati ai reduci per disabilità. Il Veterans Affairs ha scoperto le incongruenze più di due anni fa effettuando un controllo incrociato dei database federali, ma la Faa ha tenuto segreti molti dettagli del caso.

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Il portavoce dell'aviazione, Matthew Lehner, ha confermato l'indagine su 4.800 piloti spiegando che finora circa 60 di loro sono stati messi a terra perchè «rappresentavano un evidente pericolo per la sicurezza aerea».

Circa 600 degli indagati hanno la licenza per volare con compagnie di linea e quindi per pilotare aerei passeggeri. Gli altri hanno licenze commerciali che consentono loro di volare su aerei a noleggio, con compagnie di trasporto merci, aziende o compagnie turistiche. Si stanno riesaminando tutti i casi e quelli che risulteranno compromessi saranno inviati al Dipartimento di Giustizia per affrontare le accuse di frode del sistema di prestazioni.

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Molti veterani minimizzano i loro disturbi alla FAA in modo che possano continuare a volare. Al contempo - riporta Il Pst - è prarica comune che li esagerino con l'ufficio dei Veterans Affairs (VA) per massimizzare le indennità.

I registri dei contratti federali ottenuti dal Washington Post mostrano che l'Ufficio di Medicina Aerospaziale della FAA ha assegnato 3,6 milioni di dollari a partire dall'anno scorso per assumere esperti medici e altro personale per riesaminare i record di certificazione per i 5.000 piloti che rappresentano
«potenziali rischi».

L'agenzia prevede inoltre che circa 6 milioni di veterani riceveranno 132 miliardi di dollari di rimborsi quest'anno rispetto a 3,3 milioni di veterani nel 2011. 

Quando e come è scattata l'indagine


Scrivono gli inchiestiti del Post Lisa Rein e Craig Whitlock che l'indagine è nata nel 2019, quando l'ufficio dell'ispettore generale della VA, preoccupato per il fatto che alcuni piloti avessero nascosto problemi di salute mentale o avessero ricevuto indebitamente delle invalidità, ha confrontato i dati dell'agenzia sui benefici per disabilità con un database condiviso dalla FAA sui veterani autorizzati come piloti civili. 

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Il caso Germanwings

Impossibile non pensare al terribile schianto del volo Germanwings del 24 marzo 2015 quando un aereo precipitò al suolo sulle Alpi di Provenza francesi con 150 persone a bordo perchè il copilota,  il tedesco Andreas Lubitz, fece intenzionalmente precipitare il velivolo. Lubitz, classe 1987, 919 ore di volo all'attivo e in forza alla Lufthansa dal settembre 2013, si era formato nelle migliori scuole di pilotaggio di Brema, in Germania, e di Phoenix, negli Stati Uniti. Nel 2009 aveva sospeso per circa 11 mesi l'addestramento in quanto gli era stata diagnosticata una grave depressione, che gli aveva causato anche manifestazioni di impulsi suicidi, ma aveva poi ripreso a volare dopo aver superato brillantemente i test medici e psicologici.

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In seguito in un bidone dei rifiuti venne rinvenuto un certificato medico in cui si attestava che Lubitz sarebbe stato "inabile al lavoro" il giorno dell'incidente. La Germanwings affermò di non aver ricevuto alcuna informazione in merito. 

Ultimo aggiornamento: 29 Agosto, 08:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA