Nir Forti e Liliach Lea Havron, morti gli ultimi due italo-israeliani dispersi. Tajani: «È un giorno di lutto»

L'annuncio del ministro degli Esteri Antonio Tajani

Lunedì 23 Ottobre 2023
Liliach Le Havron, morta l'italo-israeliana scomparsa con il marito dopo l'attacco di Hamas. Tajani: «È un giorno di lutto»

Sono stati ritrovati morti gli ultimi due italo-israeliani ancora dispersi dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre.

Si tratta di Nir Forti e Liliach Lea Havron. A dare la notizia è il ministro degli Esteri Antonio Tajani con due tweet su X. Il primo ha annunciato il decesso di Liliach Lea Havron, uccisa insieme al marito Eviatar Moshe Kipnis nel kibbutz di Beeri. Il secondo invece è per il 29enne vittima insieme alla fidanzata dell'assalto al rave party di Reim. 

 

Nir Forti, morto nel rave 

«Purtroppo anche Nir Forti è deceduto. Era l'ultimo dei 3 italo-israeliani dispersi. Mi stringo al dolore dei suoi genitori, li avevo incontrati durante la visita a Tel Aviv. Morire a 29 anni, barbaramente ucciso dai terroristi, è profondamente ingiusto. Prego per te, giovane Nir». Lo ha scritto su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. 

Liliach Lea Havron uccisa insieme al marito

La sua grande famiglia continuava a cercarla attraverso i social dei parenti degli ostaggi e dei dispersi dell'attacco di Hamas nel sud di Israele. Di lei aveva diffuso una foto che la mostrava sorridente, vestita di chiaro in un campo di girasoli assolato. Liliach Lea Havron è invece stata uccisa, insieme al marito Eviatar Moshe Kipnis, dai terroristi entrati nel kibbutz di Beeri, uno dei più martoriati di quel 7 ottobre.

A dare l'annuncio è stato il ministro degli Esteri Antonio Tajani: «Ho appreso del decesso di Liliach Lea Havron, italo-israeliana e moglie di Eviatar Kipnis, il cui corpo era stato ritrovato nei giorni scorsi. Entrambi erano scomparsi dopo l'attacco di Hamas. Rinnovo le condoglianze ai figli e alla famiglia. Per l'Italia un altro giorno di lutto», ha scritto su X. Il ministro aveva incontrato i figli della coppia, Yotam e Nadav, nella sua missione a Tel Aviv il 13 ottobre, quando la famiglia nutriva ancora una speranza, seppure appesa a un filo, mista all'angoscia di immaginarli nelle mani di Hamas a Gaza. Appena pochi giorni dopo, il 17 ottobre, il corpo di Eviatar era stato identificato, solo grazie al test del Dna, tra le centinaia di cadaveri rimasti senza nome. L'ipotesi che la moglie si fosse salvata è andata via via affievolendosi, fino alla triste notizia di oggi.

Mistero sulle circostanze

Sulle circostanze della loro morte non ci sono al momento altre informazioni. «La sua casa è stata bruciata», aveva detto all'ANSA l'anziana zia di Eviatar, Halamit Lumbroso. Con loro viveva anche il badante del marito, che era malato e sulla sedia a rotelle. L'uomo, filippino, è stato trovato morto sul posto dai primi soccorritori. Il figlio di Liliach, Yotam, di 29 anni, si era salvato dalla ferocia dei terroristi solo perché quella notte aveva dormito a Ramat Gan, vicino a Tel Aviv. «L'ultima cosa che ricordo di mamma - aveva raccontato quando ancora sperava di riabbracciarla - è la sua voce preoccupata al telefono. Poi all'improvviso il rumore degli spari che rompono i vetri e sconosciuti che entrano in casa nostra». Non si sa invece ancora nulla del terzo disperso con la doppia nazionalità italo-israeliana: Nir Forti, un giovane che era andato con un'amica al festival di musica di Reim, a ridosso della Striscia, finito col massacro di 270 ragazzi. Fermato da uomini armati, che forse ha preso per agenti di polizia, sarebbe stato colpito al torace prima di non essere più rintracciabile. 

Ultimo aggiornamento: 24 Ottobre, 00:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA