MEDIO ORIENTE

Accordo Israele-Hamas: sì all’invio di medicinali. ​Mar Rosso, nuovo raid Usa contro gli Houthi

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Martedì 16 Gennaio 2024

Accordo Israele-Hamas per invio di medicinali

Poco dopo l'annuncio dell'accordo da parte del Qatar, anche l'ufficio del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha confermato l'intesa per l'invio di farmaci agli ostaggi, prigionieri di Hamas a Gaza.

Netanyahu ha espresso «apprezzamento per tutti coloro che hanno aiutato in questo processo» e e ha promesso che Israele verificherà che i farmaci arrivino a destinazione.

Gaza, media: 13 morti in raid di Israele su Khan Younis

L'agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che 13 persone sono rimaste uccise e diverse altre ferite in bombardamenti aerei e d'artiglieria effettuati ieri sera dalle froze israeliane sulla città di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. I raid hanno colpito edifici residenziali nei quartieri Al-Nasmawi, Batn Al-Sameen e New Abasan, nonché le vicinanze degli ospedali Nasser e Al-Amal. Poco prima il Ministero della Salute palestinese gestito da Hamas aveva comunicato un bilancio di 158 morti nelle ultime 24 ore nella Striscia. Dal 7 ottobre sono almeno 24.285 le persone rimaste uccise nell'offensiva di Israele, secondo la stessa fonte.

Raid Usa nello Yemen contro missili antinave Houthi

L'esercito americano ha effettuato oggi un nuovo attacco nello Yemen contro quattro missili balistici antinave Houthi. Lo riporta Reuters nel suo sito citando due funzionari statunitensi. Secondo una delle due fonti i missili colpiti erano pronti ad attaccare le navi nella regione. L'attacco statunitense è avvenuto dopo che ieri le forze Houthi avevano colpito il mercantile americano Gibraltar Eagle con un missile balistico.

«Shell sospende spedizioni attraverso Mar Rosso»

Il colosso petrolifero britannico Shell ha sospeso tutte le spedizioni attraverso il Mar Rosso a tempo indeterminato dopo gli attacchi di Stati Uniti e Regno Unito contro i ribelli Houthi dello Yemen che hanno innescato timori di un'ulteriore escalation. Lo riferisce il Wsj citando fonti informate della decisione.

Ampio consenso tra i 27 dell'Unione Europeo per la missione in Mar Rosso

Tra i 27 Paesi membri dell'Ue sembra esserci «un ampio consenso» sulla necessità di agire «in modo rapido e pragmatico» per garantire la navigazione nel Mar Rosso e contrastare gli Houthi, creando una missione Ue. Lo assicura una fonte diplomatica all'ANSA. Ora si chiederà al Gruppo Politico-Militare di fornire le sue «raccomandazioni» e al Comitato militare dell'Ue di fornire «al più presto» le indicazioni militari sul concetto di gestione della crisi.

Nave greca colpita da missile Houthi

Una nave di proprietà greca battente bandiera di Malta è stata colpita da un missile lanciato dai ribelli Houthi mentre navigava al largo delle coste dello Yemen. Secondo quanto riferito, era una nave portarinfuse, la Zografia, e avrebbe subito lievi danni, hanno riferito fonti marittime all’agenzia di stampa Reuters.

La United Kingdom Maritime Trade Operations (UKMTO), che fa parte della Royal Navy e fornisce consulenza sulla sicurezza marittima per le navi mercantili, ha riferito che l’incidente è avvenuto a circa 100 miglia nautiche a nord-ovest di Salif.

Mar Rosso, operazione Navy Seal: sequestrati missili da Iran a Houthi

Il comando centrale degli Stati Uniti (Centcom) con un post su X ha reso noto che in una spettacolare operazione i Navy seal statunitensi, supportati da aerei, elicotteri e droni, hanno abbordato un'imbarcazione (dhow) vicino alla costa della Somalia nelle acque internazionali del Mar Arabico e hanno sequestrato missili e componenti di fabbricazione iraniana che avrebbero dovuto rifornire le milizie Houthi dello Yemen. Tra le armi sequestrate anche missili da crociera. Questo stesso tipo di armi è stato usato dagli Houthi per attaccare navi commerciali nel Mar Rosso. Nell'operazione, due Navy seal risultano dispersi in mare.

Quello avvenuto l'11 gennaio, afferma il Comando centrale degli Stati Uniti su X, è il primo sequestro di armi convenzionali avanzate letali fornite dall'Iran agli Houthi yemeniti dall'inizio degli attacchi a navi cargo nel Mar Rosso, da novembre 2023. «È chiaro che Teheran continua a inviare aiuti letali agli Houthi. Questo è un altro esempio di come l'Iran semini attivamente instabilità in tutta la regione in diretta violazione della risoluzione 2216 sulla sicurezza delle Nazioni Unite e del diritto internazionale», ha dichiarato il generale Usa Michael Erik Kurilla, «continueremo a lavorare come partner regionali e internazionali per denunciare e interdire questi sforzi e, in definitiva, ristabilire la libertà di navigazione». Il dhow è stato affondato.

Libano: inviato di Biden avverte, rischio grave escalation

Secondo il quotidiano libanese Al-Akhbar, la visita dell'inviato speciale del presidente americano Joe Biden Amos Hochstein ha portato solo un messaggio: «Ripristinare la sicurezza in Israele e riportare i residenti alle loro case», che «sembra un avvertimento prima di una grave escalation». Il quotidiano inoltre riferisce che Hochstein ha chiesto alle autorità libanesi di far spostare i combattenti di Hezbollah di 7 chilometri oltre la Linea Blu, e l'esercito libanese li sostituisca. «Altrimenti Israele lancerà una guerra contro Hezbollah», avrebbe detto Hochstein secondo il quotidiano,

Ong: civili, tra cui un neonato, uccisi in attacco Iran a Iraq

«Durante l'attacco delle Guardie della rivoluzione dell'Iran a Hawler (Erbil), almeno 5 civili, tra cui un bambino di 11 mesi, hanno perso la vita e molti altri bambini sono rimasti feriti». Lo afferma su X la ong, con sede in Norvegia, 'Hengaw'. Ieri sera i pasdaran avevano dichiarato di aver «preso di mira e distrutto uno dei principali quartier generali dello spionaggio del regime sionista (Mossad) nella regione del Kurdistan iracheno» in un raid con «missili balistici» su Erbil, nel nord dell'Iraq.

Iran: distrutto quartier generale Mossad a Erbil (Iraq)

Le Guardie rivoluzionarie iraniane hanno rivendicato di aver «preso di mira e distrutto uno dei principali quartier generali dello spionaggio del regime sionista (Mossad) nella regione del Kurdistan iracheno» nel raid con «missili balistici» su Erbil nel nord dell' Iraq. Lo rende noto l'agenzia iraniana Fars. Secondo il comunicato, l'obiettivo era «il centro per lo sviluppo di operazioni di spionaggio e la pianificazione di azioni terroristiche nella regione e soprattutto nel nostro amato Paese». «Le operazioni offensive continueranno fino a quando le ultime gocce del sangue dei martiri non saranno vendicate», conclude il comunicato.

Wafa: nuovo raid israeliano a Gaza, 25 morti

L'agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che 25 persone sono state uccise e altre decine ferite in bombardamenti israeliani effettuati ieri sera in diverse zone della Striscia di Gaza. Fonti mediche locali riferiscono di 11 vittime per raid aerei su un'abitazione di Mirage, a nord della città meridionale di Rafah; otto persone sono morte in seguito a un bombardamento vicino al quartier generale della Protezione civile a Khan Yunis, nel centro della Striscia; quattro vittime sono state causate da un raid sul campo profughi di Bureij, sempre nella zona centrale dell'enclave palestinese; due persone sono morte in un bombardamento sul quartiere Tel al-Hawa, nella città di Gaza. Il bilancio delle vittime degli attacchi israeliani sulla Striscia nelle ultime 24 è di almeno 132 morti, sempre secondo fonti mediche palestinesi citate dalla Wafa.

Israele: non abbiamo ucciso noi gli ostaggi

«Smentiamo formalmente le bugie di Hamas secondo cui gli ostaggi sarebbero stati uccisi in seguito ai nostri attacchi», ma «sappiamo che abbiamo preso di mira e distrutto le infrastrutture dei terroristi situate vicino al luogo in cui erano detenuti». Lo ha dichiarato il portavoce dell'esercito israeliano, Daniel Hagari, commentando il video diffuso dalle Brigate al-Qassam in cui si annuncia la morte di due ostaggi a causa dei raid israeliani su Gaza. «Abbiamo informato le famiglie della nostra profonda preoccupazione per la sorte di Itay Sabirsky e di un altro ostaggio. Potrebbero essere morti», ha aggiunto il portavoce.

Un nuovo video dell'orrore dalle viscere di Gaza e una nuova prova della spietatezza di Hamas.

Le immagini diffuse in serata dai miliziani islamici palestinesi mostrano i cadaveri di due ostaggi israeliani, Yossi Sharabi (53 anni) e Itay Svirsky (38 anni), entrambi rapiti il 7 ottobre scorso nel kibbutz di Beeri. Gli stessi che ieri in un altro video apparivano in vita accanto a Noa Argamani, la 26enne catturata al rave di Reim che nel nuovo video è costretta a raccontare come sarebbero morti i compagni, «uccisi in separati bombardamenti israeliani». Il drammatico filmato è giunto dopo il primo diffuso domenica sera e un secondo pubblicato nel pomeriggio. In quest'ultimo gli ostaggi si muovevano come nei giochi delle slot machine in una sorta di macabra lotteria della morte, accompagnati dalla scritta di Hamas 'Che pensi? Ancora vivi? Tutti morti? O alcuni vivi e alcuni morti?'. Israele - mentre un nuovo attentato a Raanana nel centro del paese ad opera di due palestinesi ha ucciso una donna e ferito 17 altre persone - ha accusato Hamas di «esercitare una tortura psicologica sulle famiglie degli ostaggi» e ha deciso anche stavolta di non pubblicare il filmato all'indomani della manifestazione di Tel Aviv dedicata ai 100 giorni di prigionia a Gaza dei rapiti che stanno spaccando il governo e l'opinione pubblica israeliani. Non a caso nel video di oggi Hamas, prima di mostrare il suo corpo senza vita, fa dire a Itay Svirsky che Netanyahu deve «fermare la guerra» e «riportare» gli ostaggi a casa. Poi Noa Argamani racconta - anche se ovviamente è impossibile verificare le sue affermazioni - le presunte circostanze della morte dei suoi compagni, tenuti «in un primo momento in un edificio. Quando questo è stato bombardato dall'esercito israeliano - dice davanti alla telecamera la ragazza, le cui foto del rapimento il 7 ottobre scorso hanno fatto il giro del mondo - due razzi sono esplosi e uno no. I soldati di al Qassam hanno recuperato me e Itay e ci hanno portato in un altro posto. Yossi non è sopravvissuto». Subito dopo la prigioniera aggiunge: «Nell'altro posto c'è stato un ulteriore attacco aereo israeliano, Itay è stato colpito, io sono rimasta ferita alla testa e in altre parti del corpo (ma nelle immagini non si vedono ferite, ndr). Loro due sono morti per gli attacchi dell'esercito: fermate questa follia e riportateci a casa». Poi, impietose e riprese da vicino, le immagini mostrano i cadaveri di Yossi e di Itay avvolti in un lenzuolo bianco. Il portavoce militare Daniel Hagari ha negato che gli ostaggi siano stati uccisi nei raid aerei israeliani definendo «brutale» la propaganda di Hamas. Mentre il ministro della Difesa Yoav Gallant ha avvertito che «se dovesse cessare la pressione militare sul terreno, il destino dei rapiti resterebbe incerto per anni». L'attentato di Raanana - esaltato da Hamas come «risposta all'occupazione» - ha messo invece a soqquadro la cittadina vicino Tel Aviv. Ahmed Zidat (25 anni) Mahmoud Zidat (44), due palestinesi della zona di Hebron, parenti ed entrambi lavoratori illegali in Israele, hanno colpito - secondo la ricostruzione della polizia - in tre punti diversi della città, lanciando veicoli contro i passanti prima di accoltellarli. Una donna di 80 anni è morta per le ferite, mentre ci sono altri 17 feriti (3 in gravi condizioni), tra cui bambini. L'attentato ha rafforzato le voci di chi non vuole più far entrare in Israele lavoratori palestinesi dei Territori. Ma è tutta la Cisgiordania ad essere in ebollizione: oggi tre palestinesi sono stati uccisi in scontri con l'esercito. L'Idf intanto continua a martellare nella Striscia specie nel sud e nel centro con raid che, secondo l'agenzia palestinese Wafa, hanno «ucciso decine di persone, fra cui donne e bambini». Mentre Gallant, parlando del futuro della Striscia nel dopoguerra, ha detto che «a Gaza vivono palestinesi e quindi i palestinesi vi governeranno in futuro». La situazione nella Striscia - dove i morti sono arrivati, secondo Hamas, a oltre 24mila - continua a precipitare: ad impressionare oggi sono state le immagini di un assalto di centinaia di sfollati della zona vicino Rafah ai camion degli aiuti umanitari.

Ultimo aggiornamento: 17 Gennaio, 08:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA