Halle, il killer neonazista aveva 4 kg di esplosivo: Germania sotto shock

Giovedì 10 Ottobre 2019
Halle, online il manifesto del killer: realizzato il primo ottobre, preannunciava la strage

Il killer neonazista aveva con sé più di quattro chili di esplosivo e solo la fortuna di una porta di legno che ha resistito ai colpi di fucile ha evitato una strage con decine di vittime in una sinagoga, una tragedia senza precedenti nella Germania post-bellica. Il giorno dopo l'attacco di Halle il Paese - ai suo massimi livelli - è sotto shock, promette «tolleranza zero» contro l'antisemitismo sempre più virulento ma riscopre anche la «vergogna» per il proprio passato nazista. È stato il procuratore generale tedesco Peter Frank a rivelare che solo nella Golf che il 27enne Stephan Balliet aveva affittato per compiere l'attacco «sono stati rinvenuti circa quattro chili di esplosivo», senza calcolare gli ordigni che ha lanciato contro il cimitero ebraico e il fast food.

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Animato da «un pauroso antisemitismo, xenofobia e razzismo», il giovane aveva armi che, sebbene di «apparente costruzione artigianale», gli avrebbero consentito di perpetrare un «massacro» nella sinagoga, ha detto il magistrato tedesco: con «circa 60 morti», ha stimato il capo della comunità ebraica tedesca Josef Schuster considerando il numero di fedeli che erano riuniti nel luogo di culto per la ricorrenza dello Yokm Kippur. Le uniche vittime sono state invece una passante di 40 anni e un giovane di venti, che l'attentatore ha ucciso rispettivamente per strada e al fast food: due morti che si sarebbero potute evitare dissuadendo l'attentatore magari anche solo con la presenza di una volante della polizia davanti alla sinagoga, ha sostenuto Schuster, rinfocolando la polemica sulla mancata protezione del luogo di culto. Del resto si è rischiato di moltiplicare per dieci il bilancio dell'attentato incendiario all'ospizio ebraico di Monaco del febbraio 1970, dove morirono sette sopravvissuti dell'Olocausto. Per la Germania «è un giorno di vergogna e infamia», ha scandito senza mezzi termini il presidente Frank-Walter Steimeier dall'alto dell'autorità morale del suo incarico parlando davanti al muro di cinta della sinagoga.

«La storia ci ammonisce», oltre a dare solidarietà «dobbiamo proteggere la vita ebraica». Per farlo, la cancelliera Angela Merkel si è pronunciata in favore dell'impiego di ogni mezzo consentito dallo stato di diritto contro l'estremismo di destra e l'antisemitismo: «Non c'è alcuna tolleranza», ha assicurato. Per far fronte alla crescita dei reati antisemiti in Germania (circa 1.800 quelli registrati solo l'anno scorso) e contrastare il pericolo sempre presente del terrorismo islamico, il ministro dell'Interno Horst Seehofer ha promesso «centinaia» di uomini in più per polizia e servizi segreti interni. Dal canto suo il ministero della Giustizia ha preannunciato misure per obbligare i service provider a comunicare alla polizia «minacce di morte e istigazioni all'odio», come quello che Balliet aveva postato su internet già il primo ottobre.

Una sorta di manifesto in pdf in cui l'estremista annunciava di voler «uccidere quanti più bianchi possibile, soprattutto ebrei» e mostrava già armi e munizioni poi usate nell'attacco, facendo pure riferimenti al live stream con cui ha documentato l'azione per 35 lunghissimi minuti.
Un'imitazione della strage neozelandese di Christchurch del marzo scorso finalizzata ad «ottenere un effetto a livello mondiale» e «istigare» altri attentatori, ha confermato il procuratore generale. Un piano ordito probabilmente nel chiuso della sua stanza visto che il padre lo descrive senza amici, spesso davanti al computer e propenso a dare sempre la colpa agli altri.


Sergio Mattarella ha inviato il seguente messaggio al Presidente della Repubblica Federale di Germania, Frank-Walter Steinmeier: «Ho seguito con partecipazione e sgomento le notizie sul proditorio gesto di violenza che ha insanguinato la città di Halle, colpendo tra l'altro uno dei luoghi più significativi per la locale comunità ebraica proprio nel giorno dello Yom Kippur. Nel condannare con la massima fermezza un così deplorevole crimine - prosegue il Capo dello Stato - dettato da un'odiosa ideologia razzista, desidero porgere a lei, caro Presidente, ai familiari delle vittime e alla Germania tutta le più sincere condoglianze del popolo italiano e mie personali, unitamente agli auguri di pronto ristabilimento per i feriti».

Steinmeier, parlando davanti alla sinagoga di Halle, ha detto che questo «è un giorno di vergogna e infamia». Lo sottolinea il sito del settimanale Der Spiegel. «Dobbiamo permanentemente essere uniti contro la violenza che abbiamo vissuto ieri. Dobbiamo proteggere la vita ebraica», ha detto inoltre il capo di Stato come ha mostrato l'emittente. «La Storia ci ammonisce, il presente ci impegna». Alla società tedesca tutta intera è richiesto un «fermo atteggiamento di solidarietà» nei confronti degli ebrei. Chi «giustifica violenza motivata politicamente contro chi ha idee diverse, ha fedi diverse o anche contro rappresentanti di istituzioni democratiche» - ha detto il presidente riferendosi esplicitamente al consigliere regionale ucciso nel giugno scorso, Walter Luebcke - «si rende corresponsabile». «Sono sicuro che la grande maggioranza in questa società, in Germania, vuole la vita ebraica. Vuole che la vita ebraica faccia parte di questo Paese», ha detto il socialdemocratico (Spd) Steinmeier che ricopre il ruolo di capo dello Stato, un incarico che in Germania ha pochi poteri reali ma grande autorità morale.

Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 23:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA