Ucraina, gli attacchi sul Mar Nero: perché il fronte acquatico compensa le difficoltà terrestri

I droni fanno la differenza: «sono abbastanza difficili da vedere» e le loro piccole dimensioni rendono difficile per la Russia prenderli di mira

Martedì 5 Marzo 2024
Ucraina, gli attacchi sul Mar Nero: perché il fronte acquatico compensa le difficoltà terrestri

Ci sono vittorie strategiche e politiche riportate dall'esercito ucraino: sono quelle sul Mar Nero. Se sul fronte terrestre sono emerse forti criticità, su quello navale ci sono stati dei progressi ucraini e delle sconfitte russe. L'ultimo colpo è stato portato a segno stanotte in Crimea: l'affondamento del pattugliatore russo Sergiy Kotov. Arma preziossima per attaccare le navi da guerra russe si stanno rivelando i droni marini, come il Magura V5, vero protagonista dell'incursione di questa notte e di altri attacchi micidiali, sempre a navi russe (la Caesar Kunikov o la Ivan Khurs).  

L’Ucraina ha intensificato la propria campagna contro obiettivi e navi russi in Crimea. Il caso più eclatante risale al 22 settembre scorso, quando una serie di attacchi con missili Storm Shadow su Sebastopoli ha danneggiato svariate imbarcazioni e distrutto il quartier generale della Flotta russa del Mar Nero – una rappresaglia in cui, nonostante le smentite russe, sarebbe peraltro rimasto ucciso il comandante della Flotta, l’ammiraglio Viktor Sokolov.

La prova che le cose, da quelle parti vadano meglio, è che negli ultimi mesi, gran parte della flotta russa ha ripiegato a est, verso il porto di Novorossiysk. La flotta Russa non può più operare liberamente nel Mar Nero Occidentale. 

Al punto che l'Ucraina ora sostiene di aver disabilitato un terzo della flotta russa del Mar Nero. A finire fuori uso sarebbe il 33% circa delle navi da guerra russe, per un totale di 24 navi e un sottomarino disabilitati. La nave da sbarco Caesar Kunikov sarebbe la 25° nave disabilitata, secondo il conteggio dell'Ucraina.

La strategia di attacco sul Mar Nero ha una ratio ben precisa: insidiare i russi in Crimea ha lo scopo di isolare la penisola e rendere più difficile per la Russia sostenere le sue operazioni militari sulla terraferma ucraina. Anche il Segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha affermato che «gli ucraini sono stati in grado di infliggere pesanti perdite alla flotta russa del Mar Nero» e che questo è un «grande risultato, una grande vittoria per gli ucraini».

Perché i droni danno all'Ucraina un vantaggio

L'attacco più importante è stato quello alla Moskva nell'aprile del 2022, che ha costretto la Russia a cambiare il modo in cui opera vicino alle aree controllate dall'Ucraina.

Dopo l'attacco all'Ivanovets, la CNN ha intervistato l'unità segreta di droni marini dell'Ucraina che ha effettuato l'attacco in un luogo vicino alla città costiera ucraina di Odesa. Uno dei piloti di droni dietro l'attacco ha dichiarato all'emittente americana che nell'attacco sono stati utilizzati 10 droni "Magura", sei dei quali hanno colpito e infine affondato la nave da guerra russa.

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Questi droni stanno facendo la differenza. Sono lunghi solo pochi metri e alimentati da moto d'acqua, hanno un ampio raggio d'azione di circa 800 chilometri, per cui le unità militari possono lanciare i droni da zone della costa ucraina per colpire gli obiettivi della Crimea.

Uno dei piloti ucraini di droni ha dichiarato alla CNN che i droni hanno fornito un vantaggio nel Mar Nero perché «sono abbastanza difficili da vedere» e le loro piccole dimensioni rendono difficile per la Russia prenderli di mira, mentre i droni possono colpire più facilmente le navi da guerra.

«Nessuna nave da guerra può essere manovrabile come questi droni», ha aggiunto il pilota.

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