Nato, così l'Alleanza testa in Ucraina carri armati e sistemi di difesa aerea: ecco cosa dicono i dati dal fronte

Secondo il Financial Times, grazie al feedback dei militari ucraini, i Paesi dell'Alleanza riescono a perfezionare i sistemi dii difesa "prestati" a Zelensky con aggiornamenti continui

Mercoledì 5 Luglio 2023 di Gianluca Cordella
I sistemi Patriot in azione

Aiutare l'Ucraina, certo, ma anche testare i propri armamenti all'interno di uno scenario di guerra reale. Insomma, dietro l'altruistico sostegno dei paesi della Nato al governo di Kiev ci sono anche delle motivazioni decisamente più egoistiche. Secondo un'inchiesta pubblicata dal Finacial Times Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Germania e Francia hanno adesso in mano dei report molto importanti sui rispettivi nuovi armamenti, che per la prima volta si sono misurati sul campo, al di fuori di un'esercitazione.

Si va dai carri armati, nei loro ultimi e più tecnologici sviluppi, fino ai sistemi di difesa aerea.

Un esempio su tutti. La Rostec, produttrice russa del missile Kinzhal, aveva trionfalmente affermato che contro la propria “creatura” non ci fossero contromisure possibili. Una posizione che il ministro della Difesa Sergey Shoigu aveva rafforzato, sostenendo quasi un anno fa come fosse impossibile rilevare e intercettare i Kinzhal. Poi però in Ucraina sono arrivati i Patriot americani e lo scenario è cambiato. A maggio Kiev ha annunciato l'abbattimento del primo missile Kinzhal proprio grazie al sistema di difesa prestato dalla Casa Bianca. E, nel giro di qualche giorno, è stato comunicato l'abbattimento di almeno altri sei razzi simili. «Gli alleati dell'Ucraina possono effettivamente vedere se le loro armi funzionano, quanto funzionano in modo efficiente e se devono essere aggiornate – ha spiegato al FT il ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov - Per l'industria militare mondiale, non poteva esserci banco di prova migliore». Anche perché non si tratta di un semplice scenario di guerra, ma dell'azione di contrasto a uno dei più efficienti eserciti a livello mondiale.

Gli aggiornamenti

Ma Reznikov ha anche rivelato al FT che l'occidente sta direttamente beneficiando dei feedback che arrivano dal fronte. Quando ad esempio la Russia escogita qualche escamotage per disturbare il segnale che guida gli armamenti della Nato, i militari ucraini forniscono immediatamente al Paese di riferimento i dettagli del problema, permettendo così ai vari operatori bellici di aggiornare la propria tecnologia per coprire la falla appena smascherata dai russi. Ad esempio, rivela al Finacial Times Petro Pyatakov, colonnello in pensione e ora consulente per l'industria degli armamenti, «è diventato evidente durante le operazioni che alcuni di questi sistemi non erano destinati a una guerra così intensa».

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E se Jack Watling, del think tank londinese Royal United Services Institute, ha ammesso al FT che i combattimenti hanno anche fornito all'Occidente nuove informazioni su come funzionano le armi della Russia, lo stesso Pyatakov ha ammonito sul problema contrario: «anche Russia e Cina hanno capito molto sul funzionamento dei sistemi di difesa dell'Alleanza atlantica che, dunque, se vuole mantenere un vantaggio competitivo dovrà comunque intervenire per cambiare alcune modalità di azione».

Ultimo aggiornamento: 6 Luglio, 15:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA