Bombe a grappolo, perché gli Usa le forniscono a Kiev? Nato e Occidente divisi (ma la Russia le sta già usando)

Biden vuole approfittare del momento di difficoltà che sta affrontando la Russia

Domenica 9 Luglio 2023 di Mauro Evangelisti
Bombe a grappolo, perché gli Usa le forniscono a Kiev? Nato e Occidente divisi (ma la Russia le sta già usando)

Nel 2008 fu adottata la Convenzione di Oslo con la quale 123 Paesi hanno messo al bando le bombe a grappolo. Non hanno aderito però molte altre Nazioni e tra queste ci sono Russia, Stati Uniti e Ucraina. Infatti l'esercito di Putin sta usando questo tipo di bombe, molto efficaci ma che provocano morti anche tra i civili e che potrebbero causarne in futuro, da quando è iniziata l'invasione dell'Ucraina.

Bombe a grappolo, Nato e Occidente divisi

Ora gli Stati Uniti hanno deciso di fornirne anche a Kiev, che però ha dovuto prendere una serie di impegni, primo tra tutto il non utilizzo nel territorio della Federazione russa (ma le due repubbliche autoproclamante del Donbass e la Crimea non sono territorio della Federazione russa).

La Nato e l'Occidente si sono divisi. Regno Unito, Canada, Nuova Zelanda e Spagna hanno espresso la loro posizione contraria. Anche la presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni, ha ricordato: «L’Italia aderisce alla Convenzione internazionale che vieta la produzione, il trasferimento e lo stoccaggio delle munizioni a  grappolo. Nel quadro dei valori espressi dall’Alleanza Atlantica, l’Italia auspica l’applicazione universale dei principi della Convenzione».

La mossa di Biden

Ma allora perché Biden ha compiuto questa mossa? La risposta è semplice: approfittare del momento di difficoltà che sta affrontando la Russia, sempre più alle strette a Bakhmut e con il caos crescente causato dalla rivolta della Wagner.

Biden ufficialmente fa questa analisi: «È stata una decisione molto difficile da parte mia. E ne ho discusso con i nostri alleati. Gli ucraini stanno esaurendo le munizioni.Quelle  a grappolo saranno inviate temporaneamente fino a quando gli Stati Uniti non saranno in grado di produrre altri proiettili per gli obici da 155 mm. Questa è una guerra che riguarda le munizioni. E siamo a corto di munizioni. E così, quello che alla fine ho fatto, ho accolto la raccomandazione del Dipartimento della Difesa, non per sempre, consentendo per questo periodo limitato di inviare queste munizioni a grappolo mentre produrremo altri proiettili per gli obici da 155 mm».

La controffensiva

In sintesi: se si vuole davvero aiutare l'Ucraina nella controffensiva in corso, non si può interrompere il flusso di invio di munizioni e in questa fase gli Usa possono inviare soprattutto bombe a grappolo. Proprio oggi Joe Biden comincerà la sua missione in Europa e tenterà anche di riannodare il filo del dialogo con gli alleati. Mosca ha già protestato contro la mossa degli Usa, ma visto che la Russia sta già usando questo tipo di munizioni, la protesta appare poco sostenibile dal punto di vista logico.

Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente Zelensky, ha scritto su Twitter: «Le munizioni a  grappolo sono estremamente importanti per l’Ucraina. Compensano in qualche modo il nostro deficit di proiettili e ripristinano parzialmente la parità sul campo di battaglia. Considerando il fatto che la Russia utilizza questo tipo di munizioni in Ucraina da più di un anno, è giusto utilizzarle. Podolyak ha sottolineato che è necessario parlare con la Russia solo in una lingua che comprende, con forza proporzionale».

Ultimo aggiornamento: 11 Luglio, 08:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA