Spia russa in Germania, rimosso il capo della cyber: sollevato dall’incarico Arne Schönbohm

Il funzionario era sospettato da tempo. Fatale la denuncia di una trasmissione tv

Martedì 11 Ottobre 2022 di Flaminia Bussotti
Spia russa in Germania, rimosso il capo della cyber: sollevato dall’incarico Arne Schönbohm

Una spy story made in Germany nel pieno della guerra russa in Ucraina e col governo tedesco sulla difensiva per la sua politica energetica, passata e presente, che rimanda a intrecci indecenti con Mosca e il Cremlino. Questi i fatti, noti da tempo, ma rimbalzati ora di nuovo all’onore delle cronache: il numero uno della sicurezza cibernetica in Germania, Arne Schönbohm, sarà rimosso dall’incarico per dubbi legami con i servizi segreti russi attraverso una società informatica.

Un annuncio è atteso in settimana dopo un incontro fra l’interessato e la ministra degli Interni Nancy Faeser. La decisione però è controversa perché la vicenda, pur essendo nota da anni, non è ancora chiara. Ad accelerare le cose è stata una trasmissione politico-satirica della seconda rete pubblica andata in onda venerdì, “Zdf Magazin Royale”, di Jan Böhmermann, il comico-giornalista che nel 2016 provocò un incidente diplomatico con la Turchia per offese al presidente Erdogan. Nella trasmissione si rispolvera l’accusa di legami del Bsi, l’ente federale per la sicurezza informatica, e del suo capo Schönbohm, con l’intelligence russa attraverso un’associazione da lui fondata una decina di anni fa (Consiglio Cybersicurezza Germania). Quanto basta per far decidere alla ministra Faeser di liberarsi dell’imbarazzante funzionario, anche se di nuovo non è trapelato nulla. 

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SCATOLE CINESI

Un membro dell’associazione, la società Protelion di Berlino, è una filiale della società russa Infotecs, la quale a sua volta era stata fondata da un ex collaboratore del Kgb. Come se non bastasse, il fondatore di Infotecs, Andrei Chapchaev, è stato insignito per il suo lavoro di una medaglia al valore per «Meriti per la Patria» dallo stesso presidente Vladimir Putin. Prima della fondazione della società nel 1991, Chapchaev aveva lavorato per un decennio nel dipartimento di ricerca del Kgb. La Infotecs, secondo quanto riferito dalla trasmissione della Zdf, dispone di licenze attive in numerose istituzioni governative russe, inclusi i servizi segreti interni Fsb. 
La Protelion offre soluzioni di sicurezza per comunicazione e applicazioni industriali come ad esempio cellulari sicuri, a prova di intercettazione, per i politici. La commistione fra l’associazione e gli addentellati russi scotta perché denuncia un evidente conflitto di interessi del Bsi. Come capo della sicurezza informatica nazionale, Schönbohm dovrebbe avere come massima priorità la protezione dell’infrastruttura informatica da influenze esterne. Contatti con un servizio segreto russo sono quindi palesemente in contrasto con il dettato del Bsi. Tuttavia va sottolineato che il Consiglio Cybersicurezza Germania non è una istituzione statale bensì una società di lobbying e come tale anche registrata. Inoltre, all’epoca, quale fondatore e presidente dell’associazione, Schönbohm non aveva contatti con i servizi russi o di altri paesi, a differenza invece del suo successore e attuale presidente, Hans-Wilhelm Dünn, che ne fa una priorità. In una intervista, ha sottolineato l’importanza dei contatti con paesi come la Russia, inclusi, “naturalmente”, anche i servizi segreti locali. Schönbohm è ancora in contatto con l’associazione e solo poche settimane fa ha tenuto la laudatio a una cerimonia per il decimo anniversario della fondazione, alla quale hanno partecipato anche rappresentati della Protelion. Pare proprio che questa sia stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso al ministero degli Interni. Tuttavia, secondo informazioni del portale ‘Business Insider’, sembra che il ministero fosse stato informato e che su richiesta di Schönbohm, il sottosegretario Markus Richter lo abbia autorizzato il 24 agosto a tenere il discorso. 

PAESE AL SICURO

Intervistato ieri mattina dalla radio nazionale Deutschandfunk, l’esperto di informatica Manuel Atug dice che la vicenda è stranota e tocca all’attuale presidente dell’associazione Dünn informare su possibili contatti con i servizi russi. Il quale finora non si è pronunciato. Secondo Atug, Schönbohm finora ha fatto un buon lavoro al Bsi: la Germania oggi «è più sicura, va riconosciuto». In settimana è previsto un incontro fra Schönbohm e la ministra Faeser: si dubita che sia chiarificatore, piuttosto che segnerà l’annuncio della rimozione. Solo che, corollario del groviglio, Schönbohm non può essere per regolamento licenziato, bisognerà trovargli un altro incarico. 

Ultimo aggiornamento: 08:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA