I vaccini anti-polio di Salk e Sabin e quello per il Covid al di là delle polemiche, un fatto: hanno sconfitto i virus

Venerdì 11 Novembre 2022
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Caro Direttore,

ancora polemiche sui medici no vax rei di rifiutare sieri che solo la Scienza afferma essere dei vaccini. Sarebbe interessante leggere qualcosa sui dibattiti, di una settantina di anni fa, quando il tema erano i vaccini contro la poliomielite. Due alla fine i prodotti inventati per debellare la devastante malattia. Il Salk, che non era un vaccino, e il Sabin che invece lo era. La Scienza di allora appoggiò il Salk facendolo diventare il vaccino ufficiale. Sabin non si scoraggiò e portò il suo vaccino nei paesi dell'est europeo dove salvò, immunizzandoli, milioni di persone. La Scienza si accorse allora che quello era il vero vaccino ed il Salk fu sostituito anche negli Usa. Ci furono feroci polemiche anche allora? Si può rispondere che oggi abbiamo solo il non vaccino. Esatto ed allora perché renderlo obbligatorio quando ormai è assodata la cosa? Non è che alla fine sia solo una questione di soldi, come sicuramente accadde anche negli anni 50? Il vaccino di Sabin aveva un grosso difetto, anzi grossissimo. Non lo brevettò affinché tutti i paesi potessero produrlo senza mettere il mondo in mano alle case farmaceutiche, come si sta facendo oggi, obbligando miliardi di persone a non vaccinarsi ogni anno.
Claudio Gera
Lido di Venezia


Caro lettore,
ma lei sa quanti sono in Veneto i medici no vax che erano stati sospesi e sono stati reintegrati, seppur in reparti ospedalieri non a rischio? Dodici. Una esigua minoranza. Anche per questa ragione mi sembrano francamente esagerati il clamore e le polemiche su questo tema. Siamo entrati in una fase diversa nel contrasto al Covid, non si tratta di legittimare comportamenti che erano e restano sbagliati e scientificamente inaccettabili, ma di prendere atto che il virus oggi è un nemico con caratteristiche diverse e talune misure del tutto giustificate nei mesi scorsi oggi possono essere riconsiderate. Non serve neppure cercare di piegare la storia, anche quella della medicina, alle proprie convinzioni.
La vicenda del vaccino anti-poliomielite è assai diversa da come lei la racconta. Innanzitutto perché sia quello di Salk sia quello di Sabin erano a tutti gli effetti dei vaccini. La differenza sta nel fatto che il primo era realizzato con virus uccisi, il secondo con virus vivi attenuati. Inoltre il primo veniva iniettato, il secondo somministrato per via orale e sopratutto per questa ragione si diffuse maggiormente nel mondo per debellare la poliomielite. Ma dagli anni 2000 né negli Stati Uniti né in Italia si usa più il vaccino orale di Sabin. Nei rarissimi casi in cui se ne ravvisa la necessità (la poliomielite è stata sradicata in Europa e negli Usa) si ricorre al vaccino di Salk, ossia per iniezione, ritenuto più sicuro ed efficace. Il vaccino di Sabin viene invece ancora usato in quei paesi dove ci sono diffusi focolai di poliomielite perché più facile da somministrare su larga scala e più economico. Non è neppure vero che Salk, al contrario di Sabin, brevettò il suo vaccino. Anzi divenne celebre la battuta con cui motivò questa sua scelta: Si può forse brevettare il sole?.
Insomma se è vero che intorno a questi due vaccini si è sviluppato negli anni un acceso e intenso dibattito scientifico, in realtà tanto Salk che Sabin hanno contribuito con i loro vaccini a sconfiggere il terribile virus della poliomielite. Non diversamente da ciò che hanno fatto i vari scienziati che hanno messo a punto i vaccini anti Covid.
 

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