La Russia non ha solo invaso l'Ucraina: quando finirà continuerà a lungo una seconda Guerra fredda

Martedì 26 Aprile 2022
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Caro Direttore,
il Cancelliere della Germania e il FMI sono convinti che non inimicandosi troppo Putin salveremmo le forniture di gas e petrolio. Senza considerare che Putin comunque alzerebbe i prezzi per conquistarsi l'Occidente. Che ne pensa?

Michele Russi
Padova


Caro lettore,
è del tutto evidente che la strategia energetica che l'Italia e in misura assai maggiore la Germania hanno seguito in questi anni si è rivelata quantomeno miope. Accettare una così elevata dipendenza delle nostre economia dal gas russo ha consegnato a Putin un'enorme rendita di posizione e un potere di interferenza politico-economica molto elevato nei nostri confronti. Oggi Mosca rappresenta una duplice insidia. Politico-militare per la strategia imperiale che il Cremlino ha deciso di perseguire nel tentativo di ripristinare, almeno in parte, l'ex Unione Sovietica. Economica-sociale perché senza il gas russo, la Germania in primis ma anche l'Italia rischiano di dover fare i conti per alcuni anni con una grave recessione. Purtroppo non mi pare che l'Europa abbia molte alternative nell'immediato. Occorre perseguire con grande determinazione la pace, la fine della guerra e dell'espansionismo russo, ben sapendo che Putin non ha alcuna intenzione nell'immediato di sedersi a un tavolo delle trattative. In secondo luogo occorrerà individuare, come in parte stiamo già facendo, fonti di approvvigionamento energetico alternative, sia trovando nuovi partner sia aumentando la nostra autonomia energetica. Perché dubbi non ce ne possono essere. Dopo la guerra scatenata da Putin in Ucraina, la Russia non rappresenterà più per molti anni un partner economico-commerciale affidabile e strategico per l'Europa. Raggiunta la pace - e purtroppo in questo momento nulla fa credere che ciò avverrà molto rapidamente - occorrerà ricostruire un equilibrio internazionale su basi diverse, in cui Mosca, almeno finché la dottrina Putin determinerà le scelte politiche russe, tornerà ad essere un vicino di casa di cui diffidare e da cui essere pronti a difendersi. Il Cremlino non ha solo invaso l'Ucraina, ha aperto la strada a una Seconda guerra fredda. Tutta da decifrare nelle sue conseguenze e nei costi che determinerà, ma che per l'Europa cambia in modo irreversibile gli equilibri geo politici degli ultimi decenni.
 

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