Con il Rosatellum e il clima di questa campagna elettorale c'è poco spazio per un progetto centrista

Giovedì 28 Luglio 2022

Egregio direttore,
per il 25 settembre in tanti si stanno dando appuntamento al centro con l'unico programma di contrastare l'avanzata della destra e per continuare a litigare come hanno sempre fatto. Dai sondaggi pubblicati l'ammucchiata dei vari leader andrà dal 4% dei verdi all'1% di altri e quindi potrà contare su poco meno del 15%. Naturalmente il punto di forza sarà l'alleanza con il Pd ma intanto Calenda ha già posto il veto su Letta come premier: ha detto che chiamerà Draghi, ma Draghi lo sa? Lei cosa ne pensa?

Pietro Spera


Caro lettore,
in tanti corrono al centro, ma alla fine credo che al centro, autonomi e indipendenti, rimarranno in pochissimi.

Per una ragione tecnica, innanzitutto. Il 25 settembre si voterà ancora con il vecchio sistema elettorale, il cosidetto Rosatellum, che prevede una soglia di sbarramento del 3% per i singoli partiti e del 10% per le coalizioni: quindi se non si raggiungono queste percentuali si resta fuori dal Parlamento. Inevitabile dunque che i partiti più piccoli cerchino di aggregarsi a quelli più grandi e di costruire alleanze con le coalizioni che hanno la certezza di superare il 10%. Inoltre bisogna tener conto che il 37% dei parlamentari verrà eletto con il sistema uninominale e maggioritario: cioè il candidato che prende un voto di più entra in Parlamento, tutti gli altri restano fuori. Una tagliola insuperabile anche per i leader delle varie formazioni di centro che nel 99% dei casi soccomberebbero di fronte al candidato di bandiera del centrodestra o del centrosinistra.

Quindi, anche per questa ragione, le forze di centro sono spinte ad allearsi con le coalizioni maggiori. C'è poi una considerazione politica da fare: com'è già chiaro dalle prime dichiarazioni e interviste, quella che è appena iniziata sarà una campagna di forte contrapposizione tra centrodestra e centrosinistra: o noi o loro. Un clima da scontro epocale che lascia poco spazio alla terra di mezzo e a un solido progetto di un polo centrista. Le forze intermedie, in questa situazione, sono inevitabilmente spinte a stringere patti o intese con una parte o con l'altra. Il rischio altrimenti è di finire schiacciati nella battaglia frontale tra i due poli principali.
 

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