Politica italiana incomprensibile
e il nostro strano bipolarismo

Mercoledì 20 Novembre 2013
Caro direttore,

ho l’impressione di non capirci più niente di questa politica: prima la spina nel fianco di Letta era Berlusconi, ora è il Pd. Ma perché? Ho impresso nella mente il volto del premier il 3 ottobre scorso quando Berlusconi gli ha dato l’affannosa “fiducia”: sembrava volesse dire “Ma vaff...”. E ora che Berlusconi s’è tolto di mezzo il pericolo per Letta è il Pd?



Letta è un giovane militante Pd, sta facendo una discreta figura come presidente del Consiglio e deve difendersi dal suo partito? E dire che saremmo anche disposti ad accettare un “qualsiasi governo” purché uno ce ne fosse che ci governasse meno peggio, che sbloccasse la situazione di immobilismo in cui bivacchiamo e con noi tutti i valori civili e sociali.




Natalino Daniele

Rubano (Padova)



Caro lettore,

la tranquillizzo: credo proprio che lei sia in buona e numerosa compagnia. Di questi tempi a capirci poco o nulla di ciò che sta accadendo e cosa accadrà nella politica italiana sono (siamo) in molti. Anche alcuni degli stessi protagonisti della scena politica ho l'impressione che navighino molto a vista, senza aver grandi certezze sulla destinazione finale.



Del resto i precari equilibri su cui si regge il nostro sistema politico prima o poi, dovevano incrinarsi e saltare. In Italia scontiamo da troppi anni una doppia anomalia. Da un lato un centro-sinistra ancora egemonizzato - unico caso in Europa occidentale - dagli ex comunisti e assai sensibile alle sirene giustizialiste. Dall'altro un centro-destra berlusconizzato e inevitabilmente condizionato dalle vicende giudiziarie e personali del Cavaliere di Arcore.



Un bipolarismo anomalo e confuso che non poteva reggere all'infinito. Ovviamente, e come quasi sempre succede in Italia, questa trasformazione sta avvenendo in modo assai contraddittorio ed inevitabilmente il governo in carica, che si regge sul consenso dei due partiti maggiori, ne paga le conseguenze, aldilà dei suoi meriti e dei suoi demeriti.



Non resta che attendere, osservare ed interpretare le prossime mosse. Anche per capire se ciò che sta accadendo dentro Pd e Pdl sarà foriero di veri cambiamenti. O se invece, alla fine, preverrà l'istinto di conservazione. Che in Italia è sempre ben incarnato dalla celebre battuta di Tancredi Falconeri nel Gattopardo di Tomasi di Lampedusa: "Se vogliamo che tutto rimanga com'è, bisogna che tutto cambi".
Ultimo aggiornamento: 14:40

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