I banchi con le rotelle «non sono indispensabili»: parola di ministra, ma c'è poco da ridere

Martedì 25 Agosto 2020
I banchi con le rotelle «non sono indispensabili»: parola di ministra, ma c'è poco da ridere
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Caro Direttore, 
il 14 settembre è “forse” la data d’inizio dell’anno scolastico: confesso che nutro qualche dubbio in proposito. Il ministro Azzolina, arrivata a coprire questo importante ministero, grazie alla maggioranza relativa conquistata dal suo movimento alle ultime elezioni politiche, ma è un mistero per quali reali competenze. Il ministero dell’istruzione nel governo Mussolini, fu coperto dal ministro Gentile, che pur essendo un ministro dell’era fascista, è ancora oggi ricordato non certo per le sue idee politiche, ma per la sua competenza e per le riforme che portò nella scuola pubblica, in parte ancora oggi applicate. La ministra Azzolina per quali riforme sarà ricordata, forse per i banchi con le rotelle, a proposito dei quali mi sfuggono i benefici. Così caro Direttore, se lei ha maggiori notizie sulla scelta è l’utilizzo di questi banchi, la pregherei di illuminarmi, poiché confessò la mia ignoranza per tale scelta oltre a tutto anche parecchio costosa. 

Ugo Doci
Mestre (Venezia)

Caro lettore,
purtroppo mi dispiace deluderla: non sono in grado di dare una risposta esauriente al suo quesito. Ho cercato di capire quale sia l’utilità e il valore aggiunto che garantirebbero questi famosi banchi in plastica con cinque rotelle, ma non sono venuto a capo di nulla. Ciò che però mi preoccupa è che neppure la ministra competente abbia le idee granché chiare sull’argomento. L’ineffabile Azzolina, che finora ha avuto l’unico merito di farci rimpiangere tutti i suoi predecessori alla guida della scuola italiana, in una recente intervista ci ha spiegato che questi banchi, da lei fortemente voluti, in realtà non sono “indispensabili”. Ma allora perché sono stati comprati? «Perché - ci rivela la ministra - favoriscono la didattica di gruppo». E dettaglio più importante: «Non ci trovi sotto il chewingum di tuo nonno». Ora, per carità di patria, lasciamo perdere le gomme da masticare (ma che scuole ha frequentato la Azzolina?); resta però da capire come e perché i banchi con le rotelle favoriscano la didattica di gruppo. La ministra non l’ha ovviamente spiegato. Con ogni probabilità non lo sa. L’unica certezza è che di questi ormai famosi banchi potevamo fare a meno. Perché, appunto, «non sono indispensabili». Ci sarebbe da ridere se in fondo non stessimo parlando di soldi pubblici e del futuro della scuola.
Ultimo aggiornamento: 15:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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