Paola Egonu merita rispetto, ma ricordi anche quel che una comunità le ha dato oltre a ciò che le è stato tolto

Martedì 7 Febbraio 2023

Egregio Direttore
Sorprende e infastidisce che la pallavolista Egonu continui incessantemente a lamentarsi delle presunte discriminazioni razziste che subirebbe. Non mi pare proprio che lei possa sentirsi discriminata lei che è famosa, ricca, seguita, ammirata e considerata.
I personaggi pubblici non piacciono a tutti, se ne faccia una ragione e viva nel suo eremo dorato senza lamentarsi perché le manca l'approvazione universale.
Sta cercando di accreditarsi come paladina dei diritti, lei che va a giocare in Turchia, patria della discriminazione femminile, solo per soldi, chiudendo entrambi gli occhi e stando bene attenta a non lamentarsi del razzismo nei media Turchi! Suvvia un po' di coerenza e meno protagonismo mediatico, si goda i suoi meritati privilegi e la smetta con questa manfrina.

G.L.


Caro lettore,
Paola Egonu è una straordinaria pallavolista, probabilmente la più forte al mondo. E la più famosa. Nessun giocatore di volley, maschio o femmina, ha mai avuto tanta attenzione mediatica su di se, neppure i campionissimi della inarrivabile Nazionale di Velasco. Ma resta sempre una giovanissima ragazza, con tutte le sue debolezze e le fragilità e con un percorso di vita che, prima di diventare una campionessa celebrata, è stato certamente più complicato e faticoso di quello di tanti suoi coetanei. Sono tutti aspetti che chi la critica, spesso per godere della luce riflessa della sua popolarità, tende sovente a dimenticare. Paola Egonu però dovrebbe anche comprendere, o qualcuno dovrebbe spiegarglielo, che se il suo talento è esploso, se è diventata l'atleta e la donna che conosciamo non è solo grazie al sue enormi qualità tecnico-atletiche. È merito anche di un territorio e di una comunità di uomini e donne che l'hanno accompagnata e seguita nella sua crescita di persona e di pallavolista, che l'hanno messa in condizione di esprimere al massimo le sue doti naturali. Non è così scontato.
La narrazione, emersa anche dall'ultima intervista, che lei propone di una giovane donna di colore vissuta e cresciuta in comunità pervase da pregiudizi e ostilità razziste fino al punto da farle ritenere che sia meglio non mettere al mondo un figlio, merita comunque rispetto. Ma suona ingiusta o almeno ingenerosa ai molti che non nutrono nè hanno mai nutriti sentimenti discriminatori nei suoi confronti ne' nei confronti di chiunque altro. E racconta solo un pezzo di realtà e del percorso compiuto da Paola Egonu. E di ciò che un territorio le ha anche dato. Non solo, in qualche caso, tolto.
 

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