Buttare in politica anche una terribile vicenda come la morte di Giulia è stato un errore. Che si doveva evitare

Giovedì 23 Novembre 2023

Caro Direttore
ho letto a pagina 7 del Gazzettino di ieri un articoletto dal titolo: "Patriarcato, il premier replica a Gruber", nel quale il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni replica alla conduttrice di La7 con una eloquente foto di famiglia nella quale compaiono ben quattro generazioni, tutte al femminile. La giornalista aveva accusato Meloni di essere "espressione di una cultura patriarcale" perché con questa destra al potere non si sta affatto contrastando la cultura patriarcale. Alla fin fine poi la Gruber invita la Meloni a partecipare alla sua trasmissione per aprire un dialogo con la stampa perché, afferma, è sempre pericoloso quando un/una Presidente del Consiglio attacca la stampa o i giornalisti. Orbene chiedo a Lei che, tra l'altro, è un giornalista e Direttore di un quotidiano: le sembra che il giudizio finale della Gruber sia un sintomo avvertito di un pericolo incombente sulla stampa italiana o si tratti del solito ritornello di una sinistra che si sente vedova perché la maggioranza dei cittadini ha scelto di essere governati dalla destra e che anche in un momento di così gravi problemi polemicamente si aggrappa anche a penosi drammi umani?

Renzo Turato
Padova


Caro lettore,
rispetto le opinioni di autorevoli colleghi e colleghe.

Potrò sbagliarmi ma dal mio piccolo osservatorio non vedo alcun rischio di derive autoritarie in Italia né di particolari involuzioni nel rapporto tra potere politico e informazione. Aggiungo che credo sia diritto di un ministro o di un premier dissentire anche pubblicamente da ciò che scrive un giornale o dalle opinioni espressione da un conduttore televisivo. Si chiama, se non sbaglio, dialettica democratica. Non mi pare tra l'altro che polemizzare con i giornalisti sia una prerogativa dei governanti di centro-destra. Da questo punto di vista un modello insuperabile e insuperato resta l'ex premier Massimo D'Alema: raramente ho conosciuto un leader politico che nutrisse tanta evidente e sfrontata insofferenza nei confronti degli organi di informazione, fatti salvo ovviamente quelli che la pensavano esattamente come lui. Ma mi lasci aggiungere anche una considerazione. Ciascuno nel proprio lavoro si comporta come meglio crede. Personalmente ritengo però che aver cercato di imbastire polemiche politiche su una orribile vicenda come il femminicidio di Giulia, addossando alla parte avversa presunte colpe e responsabilità, sia stato un errore. Che si poteva e doveva evitare. Ma qualcuno, dal fronte della politica e da quello dell'informazione, non ha resistito alla tentazione di farlo.

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