Caro direttore,
vorrei chiedere a lei, in quanto sicuro rappresentante del pensiero occidentale, perché io, ma anche tanti altri da quanto posso constatare, non riesco a condannare Putin.
Sono nato in Italia, paese "libero", sono cresciuto nel boom economico, ho studiato e mi sono laureato, ho vissuto tutto sommato una bella gioventù, ho un trascorso di imprenditore che mi ha dato una vita di discreto benessere e una certa sicurezza economica per il futuro e sono ancora attivo anche se pensionato. Ho viaggiato sempre, continuo a farlo, ho visto il mondo, eppure non credo a come ci viene raccontata la guerra e i rapporti con la Russia dai nostri media.
Secondo lei perché non credo alla propaganda occidentale sulla guerra e soprattutto non credo ai motivi che secondo la narrazione occidentale l'hanno scatenata e ritengo comprensibile e sostenibile la posizione di Putin? Forse lei può spiegare questo strano fenomeno che vede sempre più persone non credere agli Americani, all'Europa e alla Nato e a parteggiare per la Russia?
Luigi Gentilini
Caro lettore,
la ringrazio per la considerazione, ma sono certo di non essere affatto in grado di rappresentare il pensiero occidentale.
Se lei parteggia per un dittatore che propone al mondo come punto di riferimento e modello la "grande Russia" ancorata all'Antico Testamento e la contrappone a un "Occidente degenerato dove la pedofilia è la regola e gli abusi sui bambini sono la norma" (è una frase tratta dal discorso di Putin dell'altro ieri), temo davvero di non avere elementi per convincerla del contrario. Se lei crede che non valga la pena e non sia giusto sostenere un popolo che chiede di poter decidere il proprio futuro, di non tornare sotto il giogo russo dopo aver già sopportato decenni di dittatura comunista e preferisce invece tifare per chi dal Cremlino vagheggia il ritorno ai confini (e al potere) dell'Unione sovietica, mi perdonerà, ma confesso la mia inadeguatezza nel provare anche solo a distoglierla dalle sue convinzioni. Posso solo suggerirle di farsi delle domande (queste che lo ho proposto, ma ce ne possono essere anche molte altre) e di provare a darsi delle risposte. Forse, alla fine, qualche dubbio si insinuerà nelle sue certezze. O invece continuerà a professare anche pubblicamente la sua fede filo-putiniana e nutrire il massimo scetticismo nei confronti dei media occidentali. In Italia del resto può permetterselo. Se lo facesse nella Russia per cui lei parteggia rischierebbe come minimo il carcere.