Olimpiadi, i rischi di infiltrazioni e di sprechi non possono diventare alibi per fuggire dalle responsabilità

Mercoledì 26 Giugno 2019
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Egregio direttore, 
sento e leggo tanta soddisfazione per la conquista delle Olimpiadi invernale del 2026 da parte di Milano e Cortina. Ma siamo sicuri che ci siano così tanti motivi per brindare?
Leggo anche di stime di aumenti di occupazione e di fatturati, pubblici e privati. Non so quanto siano veri o solo auspicati. I conti si faranno alla fine e temo che non saranno così positivi come si racconti. Fatto salvo per i soliti noti che, da queste grandi manifestazioni, hanno sempre da guadagnare magari in combutta con qualche organizzazione criminale. La realtà è che molte città e molti Stati di organizzare Olimpiadi o Campionati del Mondo non ne voglio proprio più sapere. Chiediamoci perché.


R.N.Treviso

Caro lettore, 
di grandi opere trasformate in mangiatoie, in Italia e altrove, si è perso il conto. E forse qualcuno ricorda che i Mondiali di calcio del 90 sono passati alla storia non solo per le notti magiche ma anche per le stazioni ferroviarie costruite e mai aperte o per i maxi-stadi rimasti poi desolatamente vuoti. Ma il rischio che nelle pieghe di ogni maxi-evento o di qualsiasi grande investimento infrastrutturale si insinuino interessi criminali, non può diventare un alibi per non decidere niente e non assumersi responsabilità. Questo atteggiamento è il miglior viatico per la cosiddetta decrescita felice che, come noto, di realmente felice ha poco o nulla. Arrendersi all'ineluttabilità delle tangenti o delle infiltrazioni criminali è un'ammissione di impotenza inaccettabile e inconcepibile. Anche perchè la storia dei grandi eventi non ha sempre e solo il volto del malaffare o degli sprechi. Le Olimpiadi del 1956, per esempio, sono state un volano incredibile per dare a Cortina la fama mondiale che merita e quelle del 2006 si sono rivelate un volano di grande efficacia per garantire una nuova identità alla Torino post-industriale. Perchè non dovrebbe accadere per Milano-Cortina 2026? Certo, in molti quando si è cominciato a parlare di questa candidatura olimpica hanno evocato disastri economici, stilato l'elenco dei rischi di cementificazioni selvagge e di derive malavitose. Alcuni di loro oggi magari gioiscono per la vittoria. Allora però tifavano per il no. Ma la loro non era una scelta. Era la comoda via di fuga di chi che per non sporcarsi le mani, preferisce non far nulla. 
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