Si può ritenere che normalità è un bimbo con due mamme, ma è la tv che deve educare i figli su questi temi?

Martedì 13 Settembre 2022
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Caro Direttore,
in occasione del Festival di Camogli dedicato alla Libertà, a Luciana Littizzetto è stato assegnato il premio della Comunicazione. Ognuno può pensare quello che vuole sulla bravura  della Littizzietto ma quando, sulle polemiche relative al cartone Peppa Gig lei afferma che Normalità è un bambino con due mamme...., io, padre di due figli, affermo con orgoglio che, quando in tv compare la Littizzietto, utilizzo la mia adorata Libertà per cambiare canale, perché i miei criteri di comunicazione e di normalità distano anni luce dai suoi.

Renzo Turato
Padova


Caro lettore,
temo che la polemica creata sul bambino con due mamme nel cartone animato Peppa Pig avrà come un unico e concreto risultato quello di far aumentare ulteriormente l'audience televisiva del già fortunato cartoon: in molti lo guarderanno per vedere le due genitrici all'opera. Con immensa gioia dei furbi produttori di Peppa che, con la scusa del politicamente corretto, accresceranno il loro successo e anche i loro incassi. Quanto alla convinzione di Luciana Littizzetto che normalità è una famiglia con due mamme, è un'opinione come tante: si può condividere o meno. Forse sarebbe stato più corretto dire che normalità può essere anche una famiglia con due mamme. Ma in ogni caso dovremmo capire se sia compito della televisione o di qualche sceneggiatore, e non invece delle famiglie, parlare ai figli ed educarli su questi temi. Inoltre sarebbe auspicabile che chi banalmente è ancora convinto che la normalità sia un bambino con una mamma e un papa (e credo siano in molti a pensarla così), non venga trattato come un retrogrado o un nemico dei diritti e delle libertà. Ma semplicemente come un cittadino che ha maturato un'idea diversa di famiglia, normalità e sessualità da quella di Luciana Littizzetto e di altri che la pensano come lei. E che merita almeno lo stesso rispetto e la stessa attenzione. Mi lasci poi concludere con una piccola considerazione. Andare in televisione e calcare i palcoscenici non trasforma un uomo o una donna di spettacolo, per quanto bravo, in quello che i francesi definiscono un maitre à penser, cioè un punto di riferimento politico, culturale o spirituale. Lasci alla Littizzetto le sue idee. Ma non le sopravvaluti. Se la comica torinese le piace e le strappa qualche sorriso continui a seguirla in tv. Se preferisce invece altri programmi, eserciti giustamente la sua libertà, e cambi canale.

      
 

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