Gentile direttore
sono piuttosto sorpresa dai toni e dagli argomenti della sua risposta alla lettera di Claudio Scandola e mi permetto di ricordare che attualmente non sussiste l'obbligo rispetto alla vaccinazione Covid-19. L'art. 32 della Costituzione prevede infatti dei limiti alla sua imposizione, subordinano l'obbligatorietà ad una legge formale e al rispetto della persona umana. Ricordo inoltre che, attualmente, non vi sono ancora dati definitivi sulla trasmissibilità del contagio dopo la vaccinazione e non si sa in maniera definitiva se i vaccini disponibili impediscano solo la manifestazione della malattia o anche il trasmettersi dell'infezione, come chiarito anche dall'Agenzia italiana per il farmaco. In altre parole, essere vaccinati non conferisce un certificato di libertà, tant'è che pure i vaccinati devono continuare ad adottare comportamenti di contenimento del rischio di contagiare sé stessi ed altri. Alla luce di queste considerazioni, trovo deplorevole e quasi intimidatoria la sua espressione Ma chi lo fa sappia che la società gli presenterà il conto delle sue (scellerate) scelte e dei nostri sacrifici. Nelle sue parole e nei toni avverto una pericolosa china antidemocratica. La salute è un bene prezioso, ed è un sacrosanto diritto essere consci dei propri diritti e consapevoli che ogni atto medico è foriero di rischi: l'attuale commercializzazione di tutti vaccini Covid-19 è avvenuta in via emergenziale, considerato che la sperimentazione non è ancora conclusa.
Silvana Tognetti
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Cara lettrice,
io invece non sono affatto sorpreso dei suoi toni e delle sue argomentazioni: sono quelle tipiche dei no-vax.