Le gaffe, i nomi sbagliati, il rischio di una disfatta: il complicato debutto elettorale di Giuseppe Conte

Venerdì 17 Settembre 2021
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Caro Direttore,

come ha interpretato la convocazione del ministro della Transizione ecologica da parte di Giuseppe Conte, neo Presidente del M5S? Secondo me il Giuseppi ha preteso urgentemente detto incontro col ministro con una prassi istituzionale completamente scorretta. S se voleva chiarimenti dal suo ministro, in merito alle sue dichiarazioni sulla produzione di energia mediante la fusione nucleare, Conte poteva richiederli per le vie brevi/private, senza troppo clamore mediatico. Invece questo comportamento da toni occulti mi inquieta. Le sarò molto grato se mi darà una risposta tranquilizzante.
Renzo Turato
Padova


Caro lettore, non saprei a quali argomenti ricorrere per tranquillizzarla.

Posso però mettere in fila alcuni fatti. Certamente la plateale convocazione da parte del capo di M5s Giuseppe Conte di Roberto Cingolani per un chiarimento sulle discusse aperture del ministro sul nuovo nucleare, è stato un fatto irrituale e inopportuno. Lo sarebbe stato anche se Cingolani fosse un militante dei 5stelle. Ma il responsabile del dicastero della Transizione ecologica non risulta iscritto ad alcuna forza politica. E' solo considerato un membro tecnico del governo in quota M5s. Ma tanto è bastato al neo capo-partito Conte per ritenere di avere il diritto di poterlo convocare e rimetterlo in riga su un argomento così sensibile, soprattutto per i militanti pentastellati, come il nucleare. Un gesto, quello dell'ex premier, da cui traspare un po' di arroganza ed anche un'evidente ignoranza di regole e consuetudini della politica. Ma di tutto ciò non bisogna troppo sorprendersi. Conte, nella sua pur brevissima carriera di capo partito, ha gia inanellato alcune gaffe assolutamente degne di nota. Nelle scorse settimane giunto a Milano per sostenere la candidata sindaco 5stelle, Layla Pavone, l'ha chiamata in un comizio Layla Romano, che, singolarmente, è anche il nome di una nota escort. E sempre Conte, intervenendo a Roma, la sua città, ad un incontro elettorale a sostegno della sindaca uscente, Virginia Raggi, ha confuso l'Atac, l'azienda dei trasporti pubblici capitolina, con l'Ama, l'azienda che si occupa invece di rifiuti. Per carità: Conte è nuovo del mestiere e le campagne elettorali sono faticose e stressanti. Qualche passo falso bisogna metterlo in conto. Del resto il suo destino, più che alle gaffe, è appeso all'esito delle prossime elezioni amministrative del 3-4 ottobre. Che, stando ai sondaggi, non si annunciano trionfali per M5s. E il fondatore Beppe Grillo lo ha già avvertito: «Dei risultati delle comunali risponderai tu». Non proprio parole di incondizionato sostegno. 

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